Un raffinattissimo laboratorio che diventa il terminale del lungo viaggio che fa ogni oggetto elettronico di ultima generazione rubato. Da mesi la caccia è aperta. I carabinieri del comando provinciale di Napoli guidato dal generale Antonio De Vita sono stati più volte a un passo dal raggiungere quella che è le meta dorata che segna la tappa definitiva di un cellulare di ultima generazione scippato o rapinato in città. Ma finora lui, “l'ingegnere” e i suoi fidati collaboratori sono sempre riusciti a farla franca. Forse oggi proprio grazie a questa complessa indagine dei militari dell'Arma si sta per mettere il punto fermo a quello che è diventato uno dei più fiorenti traffici illeciti della cosiddetta “criminalità predatoria” che, nel capoluogo campano, fa girare un vortice di soldi sempre maggiore.
Un motore perfetto che fa girare a mille ogni ingranaggio e ciascun pistone quasi fosse una Ferrari. Il primo anello di questa lunga catena è naturalmente legato al furto del cellulare. Che sia scippo o rapina (da tempo è dimostrato come ormai il primo oggetto del desiderio dei microcriminali siano apparecchi di ultima generazione Iphone e Samsung, solo per fare i nomi delle marche più diffuse) una volta rubato il telefonino corre verso la centrale della ricettazione di piazza Garibaldi.
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