Napoli, la Galleria Umberto un ring per il branco: «Serve la vigilanza notturna»

Napoli, la Galleria Umberto un ring per il branco: «Serve la vigilanza notturna»
di Gennaro Di Biase
Martedì 19 Aprile 2022, 23:50 - Ultimo agg. 20 Aprile, 14:59
4 Minuti di Lettura

Scorre il sangue nei weekend della Galleria Umberto, e gli esercenti invocano aiuto. Sono due, in altrettante settimane, le risse violente scoppiate tra ragazzini. L’ultima, sabato, ha portato all’accoltellamento di un 14enne e alle relative indagini dei carabinieri, che stanno vagliando le immagini di videosorveglianza messe a disposizione dai commercianti. Il primo salotto di Napoli, sottratto al degrado diurno dopo l’intensa campagna partita da queste pagine e l’intervento del Comune (che ha garantito a gennaio una dislocazione dei clochard e un presidio di vigili 8-20), di notte è diventato il palcoscenico principale delle baby gang. I commercianti invocano «un intervento immediato sul tema della sicurezza», in un luogo in cui si incontrano «centinaia di ragazzini senza alcuna sorveglianza». Il tutto rende più urgente la soluzione della trattativa condotta in Prefettura sulla vigilanza notturna. 

Dopo i sorrisi successivi al già citato patto decoro diurno in Galleria, gli umori e i volti dei commercianti sono di nuovo bassi. «La situazione è molto difficile da gestire - sospira Fabiana Barbaro, della storica famiglia di imprenditori della Umberto I - Arrivano centinaia di ragazzi e si aggregano. In quelle circostanza basta una scintilla per far scoppiare un incendio. L’allarme sicurezza si sta intensificando: i giovani arrivano dalla provincia, dai Quartieri, dalla Napoli bene e si incontrano qui al Mc Donald’s. Negli ultimi 15 giorni la Galleria si è macchiata di sangue per ben due volte. Bisogna intervenire prima che si arrivi alla tragedia. Dobbiamo evitare un altro minorenne morto alla Umberto I, dopo la tragedia del 14enne ucciso da un calcinaccio 8 anni fa. Serve un presidio di forze dell’ordine, consistente, nel weekend. La Galleria va trattata come una location di movida. A Milano da anni non c’è più Mc Donald’s nella Vittorio Emanuele». Abbiamo interpellato dal vivo il Mc Donald’s della Umberto I, ieri, ma senza successo. Le risse, va sottolineato, non dipendono direttamente dall’attività del fast food, che però attira, come da prassi del marchio, un target giovane. «Il problema è ampio - commenta Imma Piccolo di Sfogliatella Mary - di sera nei weekend, e col ritorno dei turisti, si vedono squadre di borseggiatori minorenni e non che vengono qui a “lavorare”. Le risse scoppiano anche per futili motivi, come quella di due settimane fa, col pestaggio violentissimo di un ragazzino. Siamo abbandonati. Serve più controllo». «Le forze dell’ordine sabato e domenica si vedono molto meno – dice Sergio Palumbo, dell’omonimo negozio di abbigliamento – E invece nei giorni di festa il controllo dovrebbe essere almeno pari a quello che c’è durante la settimana». 

Video

Sabato 16, a un’ora circa dalla Pasqua, un branco di giovani, forse non della zona, ha aggredito un ragazzino. Erano in 15 contro uno, riferiscono i carabinieri. La vittima, in una fuga disperata, scappava dalla Umberto I dopo una lite nata per motivi da chiarire, prima di essere raggiunta, in via San Carlo, da un colpo al polmone e poi da fendenti alla gamba destra, per 5 volte. Questo scenario violento, come detto, rende più urgente l’esito della trattativa che, grazie al prefetto Palomba, ha portato nelle scorse settimane i privati ad accettare la presa in carico dei costi della vigilanza notturna privata, sponsorizzata dal Comune. In attesa della prossima riunione annunciata dopo Pasqua, resistono ancora dubbi tra i proprietari, che lanciano una controproposta: «Non sono le spese a spaventarci – sostiene, come altri, il prof. Riccardo Pierantoni, residente alla Umberto I – Ma l’autorità della vigilanza privata sarebbe minore rispetto a quella degli agenti di Stato. Se fosse possibile da un punto di vista burocratico, ci piacerebbe pagare gli straordinari alla Polizia Municipale, per fare in modo che presidino la Galleria Umberto di notte». Purtroppo, intanto si rifanno vivi i clochard in pieno giorno. «Non trovo logico che ci sia la fila per occupare la mia vetrina appena chiudo dopo le 20 - commenta Ugo Barra, dello storico Regali Barra - , anche se i senza dimora sono brave persone e se c’è una nuova illuminazione che non fa calare il buio, sono stanco di pulire coi guanti ogni mattina.

Qui arrivano turisti di livello. Stiamo tornando agli anni ’80 con le pallonate, cui si aggiungono i video per Tik-Tok che i ragazzini girano mentre stanno fuori da Mc Donald’s».

© RIPRODUZIONE RISERVATA