Napoli, il giallo del gas che ha ucciso l'ascensorista

Napoli, il giallo del gas che ha ucciso l'ascensorista
di Nico Falco
Venerdì 7 Settembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 14:11
2 Minuti di Lettura
Un accumulo di anidride carbonica, o forse un gas la cui natura ancora non è stata definita. Potrebbe essere stato questo ad uccidere l'operaio di 49 anni che, mercoledì pomeriggio, stava effettuando un intervento di manutenzione all'interno del liceo artistico Boccioni, nel plesso scolastico della Città Metropolitana di via Terracina. I Vigili del Fuoco al momento non hanno rilevato la presenza di sostanze pericolose, ma nei prossimi giorni ci saranno ulteriori accertamenti per capire cosa c'è nel pozzetto di quell'ascensore: durante i rilievi, poco dopo la tragedia, un agente della Polizia Scientifica ha avuto una crisi respiratoria. In attesa dell'autopsia dell'operaio l'ascensore resta sequestrato, ma non dovrebbero esserci ripercussioni sulla scuola per l'avvio imminente dell'anno scolastico.
 
M. D. V., padre di tre figli minorenni, era al lavoro con alcuni colleghi per un intervento programmato su uno degli ascensori. Si era sentito male mentre era nel pozzetto, da solo. Il primo soccorso era arrivato da un collega che si trovava poco distante e che si era accorto del malore; erano stati avvisati i familiari e l'uomo era stato trasportato al Pronto Soccorso del vicino ospedale San Paolo, dove però era arrivato già senza vita. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato, che dopo l'incidente si è occupata dei sopralluoghi iniziali con le pattuglie dei commissariati San Paolo e Bagnoli. Tra le ipotesi prese in considerazione nell'immediato, quella che l'operaio avesse accusato un malore legato a patologie pregresse o a cardiopatie e che si fosse trattato quindi di morte naturale. Una possibilità che però era stata subito scartata dai familiari, che avevano chiesto ulteriori indagini per capire se in quel pozzetto ci fossero sostanze velenose che avrebbero potuto avvelenare la vittima. La salma è stata sequestrata e si prospetta nei prossimi giorni l'esame autoptico per stabilire le cause della morte.

Mentre i poliziotti si occupavano dei rilievi nei pressi dell'ascensore uno degli agenti della Scientifica ha avuto una improvvisa crisi respiratoria. E' riuscito a correre all'esterno della struttura prima di svenire ed è caduto a terra privo di forze; soccorso dai colleghi, è stato accompagnato in ospedale ma le sue condizioni non destano preoccupazione. A causare il malore potrebbe essere stata la stessa sostanza che avrebbe ucciso l'ascensorista. Potrebbe trattarsi di semplice anidride carbonica, per una carenza di ossigeno, ma al momento non si escludono esalazioni provenienti dal sottosuolo, anche per via delle vicine terme di Agnano, sebbene l'ipotesi al momento non trovi riscontri e perché le sostanze avrebbero dovuto superare le fondamenta di calcestruzzo per arrivare al pozzetto. Mercoledì sera, insieme alla Polizia, era arrivato anche i pompieri del Nucleo Nbcr, il gruppo specializzato che si occupa delle rilevazioni di sostanze pericolose; i vigili del fuoco hanno trovato concentrazioni elevate di anidride carbonica ma, almeno durante il primo esame, non sarebbe stata rilevata la presenza di altri gas o liquidi pericolosi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA