Giardinieri fantasma, a Napoli
le strade come foreste

Giardinieri fantasma, a Napoli le strade come foreste
di Gennaro Di Biase
Lunedì 9 Settembre 2019, 08:21
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La malerba ha conquistato Napoli. Nessun marciapiede escluso. L'erbaccia è ovunque: nelle vie turistiche, al Vomero e Posillipo, a Fuorigrotta, a San Giovanni a Teduccio, ai Colli Aminei, al Centro Direzionale, ai piedi di Palazzo Reale, nelle fontane monumentali. La flora selvatica infesta le strade vicino agli ospedali Cardarelli e Policlinico, sgambetta i pedoni vicino alle fermate dei bus, in certi casi ingombra le carreggiate, fa da salotto per parassiti, batteri, insetti eccetera. Le piante infestanti incrostate nell'asfalto sono così tante che fanno ormai parte dell'arredo urbano. I fondi stanziati a bilancio per la potatura nel 2019 ammontano a «270mila euro - dice Marco Gaudini, presidente della Commissione Ambiente del consiglio comunale - Ma non si riuscirà a spenderli tutti entro quest'anno, perché mancano i tempi tecnici amministrativi per far partire i bandi. La maggior parte dei soldi spesi, però, è andata a coprire le cure necessarie alle alberature di alto fusto», che sono anche quelle più pericolose per l'incolumità dei cittadini. Serve un piano per liberare le strade dal verde spontaneo, anche perché i fondi in arrivo per la piantumazione non potranno essere usati per la malerba.

 

I NODI
Carenza di personale negli uffici comunali addetti, pochi soldi a disposizione e per di più arrivati in ritardo, con l'approvazione dell'ultima variazione di bilancio. Queste sono le cause principali dello strapotere dell'erba infestante in città. Posillipo è forse il quartiere messo peggio: via Petrarca e via Manzoni sono due boschi. Via Lucrezio, anche all'altezza di discesa Gaiola, e viale Virgilio sono in ginocchio: qui gli alberelli selvatici cresciuti per incuria hanno tristemente sostituito i pini decapitati dalle bufere e dalle malattie. Al quadro si aggiunge l'immondizia abbandonata dagli incivili e la carenza di spazzini. La musica non cambia a Fuorigrotta: viale Kennedy è praticamente una corsa a ostacoli per i pedoni, Discesa Coroglio e via Terracina danno la sensazione di campo selvatico. La selva di via Angelini accompagna i turisti al piazzale di San Martino, al Vomero. Ieri sono caduti «rami della Phytolacca dioica dell'incrocio tra via Tino da Camaino e via Sebastiano Conca», dice Gennaro Capodanno del Comitato Valori Collinari. Nuove transenne. Chiudiamo con via Acton, cuore turistico della città: l'erbaccia spunta dai mattoni di Palazzo Reale e arriva sul marciapiede, dove incontra l'ennesima transenna.
LA PROPOSTA
Quella per il decoro, a Napoli, sta diventando una lotta. I problemi del verde sono tanti, dalla carenza di soldi - 40mila alberature a Napoli, cioè si può spendere meno di 5 euro ad albero - a quella di personale (che in molti casi ha un'età avanzata). Cento giardinieri in tutta la città - come spiegato dall'assessore Ciro Borriello - e nessun agronomo. Oltretutto, i fondi in arrivo per le nuove alberature (5,3 milioni stanziati dalla Città Metropolitana) sono vincolati, appunto, alla piantumazione e non potranno essere spostati sulle piante infestanti. A lanciare la proposta di una task force anti-malerba è il consigliere Gaudini: «È evidente che in città c'è un problema di cura del verde e di decoro urbano. Purtroppo la situazione dell'ente in ordine di personale e risorse economiche è nota, quindi bisogna trovare soluzioni con quello che c'è, e nel frattempo battersi con le istituzioni sovracomunali e con il governo per ottenere di più. Si potrebbe mutuare il modello Universiadi per aiutare il verde. Ho visto in quei giorni donne e uomini dell'amministrazione lavorare senza soluzione di continuità. Con le forze che abbiamo ed insieme ai lavoratori Lsu si potrebbe una task force ad hoc. Servirebbero circa 50 unità di personale in più rispetto a quelle già in forza al Comune e 200mila euro per acquistare i mezzi e le attrezzature. Per le potature di alto fusto invece serve almeno 1 milione».
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