Se la sono presa con il più fragile e indifeso dei bersagli. Senza un motivo, così, come si può fare con un animale randagio o comunque con chi non è in grado di competere con la cattiveria di chi vigliaccamente agisce in gruppo e perciò si sente più forte.
A Pianura c'è un ragazzo - Rosario E. - che da nove anni (oggi è ventiseienne) è costretto a convivere con un grave handicap cardiaco che, di fatto, gli impedisce di avere una vita normale. Affetto da una grave pericardite, costretto a temere ogni forma di forte emozione e a sottoporsi a cure continue, ha provato anche a farsi una vita lavorativa: prima in un negozio di frutta e verdura, oggi in un bar.
Qualcuno, negli ultimi tempi, lo ha preso di mira compiendo assurde angherie. Senza un motivo preciso, ma solo per il gusto di tormentarlo. Una banda di ragazzi, alcuni dei quali probabilmente anche minorenni, ha di fatto reso impossibile a Rosario anche la sola possibilità di uscire di casa: insulti, parole pesanti, tentativi di rubargli il poco denaro che ha in tasca, provocazioni continue che certo non aiutano chi è costretto già a fare i conti con una patologia così debilitante.
L'ultima trovata di questo branco di teppisti è l'assalto notturno all'abitazione in cui il giovane vive con i genitori: il tiro a bersaglio, con pietre e oggetti di ogni genere, alla finestra della sua camera da letto.
Una situazione che ha reso ancora più pesante la vita quotidiana di Rosario e dei suoi genitori.
A denunciare questa situazione è stato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli: «A Pianura una famiglia deve fare i conti quotidianamente con la violenza e la prepotenza di una baby gang che ha preso di mira un 26enne con problemi cardiaci. Alcuni residenti hanno difeso il giovane in passato quando alcuni tossicodipendenti lo avevano preso di mira per sottrargli i soldi. Adesso il fenomeno è più complesso perché riguarda episodi notturni nel corso dei quali si lanciano pietre contro il suo balcone. Serve una mobilitazione di massa per tutelare Rosario e per impedire che simili episodi accadano ancora».