Napoli, è boom di gite scolastiche: tornano i bus turistici ma manca il personale

Napoli, è boom di gite scolastiche: tornano i bus turistici ma manca il personale
di Valerio Iuliano
Lunedì 25 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 26 Aprile, 07:23
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Per due anni consecutivi hanno dovuto rimandare la tradizionale gita di fine anno. Stavolta, però, per migliaia di studenti dell’ultimo anno delle superiori, la partenza è quasi scontata. Forse il viaggio durerà solo un giorno, e non sarà possibile andare troppo lontano. In fondo la pandemia non ha smesso di destare preoccupazioni. Ma per la prima volta, dopo tanti tentativi andati a vuoto, i ragazzi potranno finalmente godersi una giornata alla Reggia di Caserta oppure - per i più fortunati - un viaggio a Roma. A beneficiarne saranno anche le compagnie di autonoleggio, che organizzano gite scolastiche. Un settore che ha risentito fortemente della crisi provocata dalla pandemia. 

Ad aprile gli autonoleggiatori hanno fatto registrare di nuovo buoni risultati, pur soffrendo su altri fronti. «La ripresa c’è, seppure molto lenta. Il turismo scolastico - spiega Antonio Paone, presidente di Federnoleggio, la sigla con 180 associati a Napoli, aderente alla Confesercenti regionale - è ripartito, ma con caratteristiche diverse rispetto al 2019.

Stavolta si tratta prevalentemente di viaggi brevi. Gli istituti napoletani preferiscono non spostarsi troppo. Le destinazioni sono, di solito, i luoghi all’aperto, come i parchi cittadini, o le zone limitrofe, ad esempio gli scavi di Pompei e di Ercolano». A frenare i docenti è ancora una volta il Covid. «I professori - spiega Paone - vogliono limitare i rischi di contagio. E perciò scelgono brevi gite all’aperto. Gli stessi genitori hanno paura di mandare in giro i ragazzi. Non è facile riempire i bus». Per gli autonoleggiatori quella legata al turismo scolastico sembra comunque una boccata d’ossigeno, dopo i magri risultati dal 2020 in poi. «Stiamo ricominciando a girare. Ma in ogni caso si tratta di risultati molto lontani da quelli del pre-pandemia. Quest’anno - continua Paone - il turismo scolastico è partito in ritardo. A marzo era ancora tutto fermo. Ad aprile abbiamo avuto ricavi pari al 40 per cento di quelli della primavera di tre anni fa. Allora registravamo un fatturato medio di 60mila euro per azienda, ora ci fermiamo a 20mila. La normalità ancora non c’è». Il mese di maggio - auspicano i noleggiatori - potrebbe rivelarsi l’inizio della rinascita vera e propria. «Molti istituti scolastici si stanno riorganizzando». 

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In alcuni casi, il ritorno della tradizionale gita fuori regione è già una realtà. «Una scuola ci ha appena convocato per un viaggio in Emilia Romagna. Speriamo in una ripresa - sottolinea Michele Bianco - ma il nostro problema principale è la mancanza di personale. La mia compagnia aveva 30 autisti 3 anni fa. Ed ora se ne contano solo 22. La lunga inattività ha costretto molti autisti a lasciare il lavoro per cercarne altri. Alcuni fanno i muratori. Lo Stato non ci ha fornito sussidi. Mentre quelli che non hanno mai lavorato percepiscono il reddito di cittadinanza». Per Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti, la crisi legata al Covid-19 non è ancora finita. «Sul fronte del turismo scolastico siamo al 20 per cento rispetto al 2019», spiega. Tuttavia le scuole si sono riabituate all’idea di organizzare una gita primaverile per gli studenti dell’ultimo anno. Almeno un istituto su 4 - secondo Skuola.net - ha già pianificato una visita. E per altri la programmazione è in arrivo. Per la maggioranza delle scuole si tratterà di un viaggio culturale. Le mete più gettonate sono le città d’arte. Napoli è una delle destinazioni più ambite dagli studenti di tutta Italia. Almeno il 10 per cento dei ragazzi, però, preferirà rinunciare alla gita. Col Covid non si scherza, nemmeno quest’anno.

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