Napoli, giurano i 700 nuovi infermieri: ​«Una risorsa su cui investire»

Un premio a Vincenzo De Falco (ospedale Cotugno), nominato Cavaliere della Repubblica per il suo impegno

Il giuramento degli infermieri alla Mostra d'Oltremare
Il giuramento degli infermieri alla Mostra d'Oltremare
di Melina Chiapparino
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 22:35
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«Giuro di mettere la mia vita al servizio della persona umana». Con queste parole è iniziato il giuramento di 700 infermieri neolaureati, oggi pomeriggio, nella Sala Ischia del Palacongressi alla Mostra d'Oltremare, a Napoli.

La cerimonia, arrivata alla sua seconda edizione, è stata organizzata dall'Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli e dalla presidente Teresa Rea che ha messo in risalto lo spessore etico di una professione ispirata a «un ideale di servizio su base deontologica che rinnova il patto tacito con i cittadini, con le persone fragili e con chiunque abbia bisogno di cure e assistenza sanitaria, senza distinzione di razza, sesso, religione e condizione sociale».

Nell'introdurre i numerosi interventi dei rappresentanti istituzionali e dei vari ordini dei comparti sanitari, Rea ha evidenziato la particolarità di questo momento storico, a ridosso degli sforzi realizzati per fronteggiare la pandemia, caratterizzato dalla convocazione, «per la prima volta nella storia degli infermieri e degli infermieri pediatrici, dei loro Stati Generali». Un segnale, dunque, per porre attenzione su ciò che viene definita la «questione infermieristica», ovvero una risorsa da «inserire nell'agenda politica, su cui investire anche a livello di formazione e di evoluzione dei livelli professionali».

Per il momento, gli infermieri sono spesso il mirino di aggressioni e «pedine da spostare nelle organizzazioni delle risorse» ha sottolineato Rea ma il suo invito a proseguire il percorso per potenziare ogni aspetto della professione infermieristica è stato accolto da tutti i presenti, a cominciare da Ugo Trama direttore delle Politiche del Farmaco della Regione Campania che ha annunciato il coinvolgimento del comparto infermieristico nella Medicina di prossimità. «Vi porto il messaggio del governatore Vincenzo De Luca che non è potuto essere qui ma ci ha tenuto ha sottolineare l'enorme contributo degli infermieri e di tutti i sanitari nella lotta al Covid» ha detto continuando a leggere la lettera dove si ribadisce la totale collaborazione e l'impegno della Regione per «il piano di stabilizzazione del personale infermieristico, inclusi i contratti Covid rivolto a più di 3000 infermieri».

Il comune denominatore della collaborazione tra realtà diverse ma, allo stesso tempo, sinergiche è stato al centro dell'intervento di Vincenzo Santagada, assessore comunale alla Salute, nonché presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Napoli convinto di poter puntare sull'introduzione «dell'infermiere anche nelle farmacie per fare un passo in avanti nella Medicina di prossimità e favorire sempre di più il processo di deospedalizzazione nel servizio sanitario». Santagada ha portato anche i saluti e la vicinanza del sindaco Gaetano Manfredi, insieme al quale ha riconosciuto la grande “opera di dedizione e i sacrifici degli infermieri sia durante il Covid che in qualsiasi altra emergenza e nell'assistenza quotidiana”.

Uno dei punti su cui investire a proposito del futuro della professione infermieristica è stato messo in evidenza da Valeria Ciarambino, vice presidente del Consiglio regionale della Campania, che si è soffermata sulla differenza tra «curare e prendersi cura» indicando la necessità di investire su «coloro che sono stati chiamati eroi» in vista di una migliore organizzazione del comparto sanitario, così come avvenuto con «l'approvazione dell'istituzione della dirigenza delle professioni infermieristiche, una battaglia portata avanti insieme a Rea» ha concluso Ciarambino.

Il clima di collaborazione e interazione tra le diverse figure del mondo dell'assistenza sanitaria, è stato sottolineato anche da Maria Triassi, presidente della scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi di Napoli “Federico II”, coinvolta anche nelle vesti di delegata di Matteo Lorito, rettore dell'Ateneo federiciano. «L'augurio per i neolaureati e per tutti noi, è di fare rete e creare sempre sinergia tra l'ordine dei Medici e degli Infermieri così da modernizzare sempre di più l'aspetto della formazione» ha detto Triassi riferendosi anche al Polo didattico di Scampia come una grande «scommessa e sfida per il futuro».

A sottolineare l'importanza di un'adeguata e sempre più aggiornata formazione sono stati anche gli interventi di Michele Orditura, presidente del Corso di Laurea in Infermieristica dell'Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, delegato per l'occasione di Giovanni Francesco Nicoletti, rettore dell'Ateneo Vanvitelli, di Erasmo Miele e Alfonso Capparella, coordinatori del corso di Laurea in Infermieristica pediatrica, rispettivamente, dell'Università “Federico II” e dell'Università “Vanvitelli” e infine di Dario Leosco, coordinatore del Corso di Laurea in Infermieristica dell'Università “Federico II”.

A conclusione degli interventi, i 700 infermieri neolaureati hanno pronunciato in coro, tra gioia e commozione, il giuramento solenne, consacrando la loro vita alla “difesa e al recupero della salute fisica e psichica dell'uomo e al sollievo della sofferenza”. Nel corso della serata sono stati consegnati più di venti premi e attestati al merito per la miglior tesi di Laurea con il “Premio Michela Rizzello”, per la miglior tesi di Laurea magistrale con il “Premio Anna Palumbo”, per il miglior progetto nazionale di ricerca infermieristica con il "Premio Emila Rossi" e per il miglior progetto di ricerca infermieristica con il "Premio Giovanni Sicignano". Un premio particolare, ovvero un albero di pino, è stato donato a Vincenzo De Falco, coordinatore infermieristico dell'Unità Operativa Complessa dell'ospedale Cotugno di Napoli,  investito lo scorso giugno del titolo di Cavaliere della Repubblica per l'impegno profuso nelle campagne di prevenzione e sensibilizzazione delle malattie sessualmente trasmissibili. I premi sono stati «una dimostrazione del grande valore della professione infermieristica che non è arretrata neanche di un centimetro di fronte al Covid ma ha continuato a combattere a mani nude anche quando mancavano guanti e mascherine» ha sottolineato Bruno Zuccarelli, presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli che ha esortato i neolaureati a “non lasciare Napoli e la Campania e far fruttare la loro preparazione nella nostra Regione” ma soprattutto a “non mettere la pergamena del giuramento in un cassetto ma custodirla nel cuore”.

Prima della conclusione, la cerimonia si è fermata per un minuto di silenzio dedicato alle vittime della tragedia di Casamicciola, dopo il quale c'è stata una menzione speciale per gli infermieri impegnati a fornire l'assistenza durante la grave emergenza sanitaria ischitana.

Un0encomio solenne con una targa speciale di ringraziamento e merito è stata consegnata da Teresa Rea e Bruno Zuccarelli alle equipe del 118 dell'Asl Napoli 2 Nord e dell'ospedale “Anna Rizzoli” di Ischia.

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