Napoli, il tabaccaio in fuga col Gratta e Vinci da 500mila euro: «La vecchia mente, quel biglietto è mio»

Napoli, il tabaccaio in fuga col Gratta e Vinci da 500mila euro: «La vecchia mente, quel biglietto è mio»
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 5 Settembre 2021, 22:55 - Ultimo agg. 6 Settembre, 18:48
4 Minuti di Lettura

«Sono qui per sporgere una querela. Devo denunciare una donna che mi ha sottratto un Gratta e vinci da 500mila euro». Sabato sera agli agenti della Polizia di Stato in servizio all’aeroporto di Fiumicino Gaetano Scutellaro, il tabaccaio accusato di essersi impossessato di un tagliando che vale mezzo milione di euro si è presentato così. Stava per imbarcarsi su un aereo diretto in Spagna, destinazione Fuerteventura, Isole Canarie.

«Quel Gratta e vinci è mio, la vecchia mente accusandomi di averglielo rubato». Ma a poco è servito l’affondo del 59enne che con la moglie gestisce una tabaccheria di via Materdei. Gli agenti della polizia di frontiera, che avevano già identikit e i suoi dati, gli hanno notificato una denuncia in stato di libertà per furto. Ma non è tutto. In questa amara telenovela che ogni giorno riserva ormai una sorpresa il mistero del Gratta e vinci superfortunato e introvabile (sebbene sia stato già nei giorni scorsi bloccato dai Monopoli di Stato) forse è arrivato alla fine. Già, perché quel prezioso tagliando ormai invalidato potrebbe essere custodito in una cassetta di sicurezza nel caveau di una banca di Latina. Vediamo perché. 

Ripartiamo da sabato sera.

Cioè da quando Scutellaro si presenta agli imbarchi internazionali di Fiumicino stringendo tra le mani un biglietto: non è quello da 500mila euro delle lotterie istantanee, ma il titolo di viaggio acquistato “last minute” con il quale cerca di lasciare l’Italia. Incrocia i poliziotti, e forse - immaginando che di lì a poco, ai controlli, gli agenti lo avrebbero identificato - prova a giocare d’anticipo. «Sono io la vittima di questo raggiro».

A quegli stessi uomini in divisa il tabaccaio fuggitivo dà anche un’altra informazione: «Dopo essere partito da Napoli mi sono fermato a Latina. Qui ho aperto un conto corrente presso la filiale di una banca, dove ho pure stipulato una polizza assicurativa sulla vita...». E così già domani mattina gli investigatori verificheranno se magari in una cassetta di sicurezza di quello stesso istituto è stato depositato il biglietto introvabile.

Video

Sabato pomeriggio, Sala Partenze Internazionali di Fiumicino, Roma. Un uomo attende in fila il suo turno dei documenti d’imbarco, destinazione Fuerteventura, Isole Canarie. Gaetano Scutellaro cerca di fuggire dall’Italia, e il perché - a questo punto - lo conosce solo lui. Nella sua mente apparentemente confusa si agitano pensieri, e forse cattivi presagi. Poi l’incontro con gli uomini della Polaria: e mentre le procedure vanno avanti, mentre dall’incrocio degli elementi contenuti nella banca dati arriva la conferma che quell’uomo è proprio l’indagato per la storia del Gratta e vinci rubato, l’aereo decolla e sfuma il sogno delle Canarie. Niente partenza, e nessuna misura restrittiva: ma attenzione, perché il tabaccaio è libero di recarsi dove vuole e, in teoria, dopo la denuncia per furto potrebbe comunque lasciare il Paese. Potrebbe averlo già fatto. E in una convulsione di notizie che si susseguono, si apprende anche che i Monopoli di Stato hanno deciso di avviare il procedimento di sospensione della concessione alla tabaccheria di via Materdei 36.

E dunque da stamattina riprende la caccia al tesoro. O al tesoro che non c’è più. Fin qui la tormentata storia del biglietto. E mentre la 69enne vittima di questo assurdo episodio continua a sperare che tutto si sblocchi nel modo migliore, proseguono le attività d’indagine dei carabinieri del comando provinciale di Napoli. I quali ora si pongono altri interrogativi. Il primo: perché Gaetano S. cercava di lasciare l’Italia, da solo, lasciando a Napoli i familiari? Si scava anche nella vita privata dell’uomo: possibile che si trovasse in condizioni economiche talmente disperate da aver cercato di compiere una mossa tanto azzardata e pericolosa? Aveva debiti con qualcuno che lo pressava al punto da essere indotto a commettere una simile sciocchezza, impossessandosi di una vincita che non gli spettava? Ed infine: è possibile addirittura ipotizzare in questa vicenda il coinvolgimento indiretto della criminalità organizzata? Il mistero, insieme con la triste telenovela, continua. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA