In fin di vita a 14 anni per un tuffo: «Mamma, tornerò a camminare?»

In fin di vita a 14 anni per un tuffo: «Mamma, tornerò a camminare?»
di Melina Chiapparino
Giovedì 19 Luglio 2018, 07:30 - Ultimo agg. 16:36
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Nel suo letto d'ospedale Ivan ha avuto la forza di chiedere: «Potrò camminare?». Da ieri, il 14enne napoletano che non ha mai smesso di esser vigile, è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Cardarelli dove paura e dolore non hanno ostacolato la sua voglia di capire cosa gli fosse accaduto. Medici e infermieri lo hanno monitorato costantemente e i familiari gli sono stati accanto fino a tarda serata ma la situazione è molto delicata e ancora in evoluzione. Ora non è il momento per rispondere alle domande di Ivan e si può solo sperare nel miglioramento del suo quadro clinico gravemente compromesso. Attualmente, la prognosi è riservata e il giovane paziente è da ritenere in pericolo di vita ma, va precisato, che si tratta di una condizione che potrebbe mutare nelle prossime ore.
 
Il dato certo è stato stabilito al momento della presa in carico ospedaliera, avvenuta alle 13,35 di ieri con la stesura del refeto che riporta: «Politrauma con tetraplegia». Ivan, quindi, è giunto in ospedale con gli arti paralizzati ma nessun parere medico attesta questa come una condizione definitiva o transitoria. Si tratta della conseguenza di alcune fratture vertebrali e del trauma al midollo spinale riportato nel violento impatto contro il fondale marino. Solo il tempo potrà fornire le risposte che Ivan e gli stessi sanitari vorrebbero conioscere. Il trauma è grave ma dai primi accertamenti diagnostici il midollo non sembra gravemente compromesso. Questo è quanto è emerso finora dai vari esami effettuati nelle prime ore di assistenza ospedaliera che hanno visto impegnate numerose specialisti del Cardarelli.

Il 15enne è stato sottoposto a tre risonanze magnetiche, radiografie e approfondimenti clinici specifici che, in ogni caso, proseguiranno anche nella giornata di oggi. Dopo l'accettazione al pronto soccorso, sono tre gli staff che stanno seguendo Ivan e che coinvolgono l'Unità di Rianimazione diretta da Maria De Cristoforo e i reparti di Neuroradiologia e Radiologia diretti rispettivamente da Mario Muto e da Luigia Romano. Conclusa la prima parte dell'assistenza medica urgente e necessaria per stabilizzare le condizioni del giovane, ieri i primi occhi che hanno incrociato lo sguardo di Ivan sono stati quelli della mamma. La signora, accompagnata da alcuni familiari, si è trattenuta a lungo nella stanza degenti e ha potuto parlare con il figlio, consolarlo e rincuorarlo per poi abbandonarsi alle lacrime una volta uscita dal reparto. In ospedale, ieri, non c'erano gli amici del cuore del giovane che descrivono Ivan sulle loro pagine facebook come un ragazzo forte, solare, allegro e benvoluto da tutti. Il 14enne di Fuorigrotta dagli occhi grandi e nocciola, ha sempre un sorriso per tutti, ama e pratica il calcio ed è la persona su cui tutti fanno affidamento per il suo buon carattere.
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