Napoli, bengalese massacrato dalla babygang: erano in dieci, tutti identificati

Napoli, bengalese massacrato dalla babygang: erano in dieci, tutti identificati
di Viviana Lanza
Domenica 25 Agosto 2019, 09:00 - Ultimo agg. 15:01
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Erano in branco, erano una decina. Ora gli inquirenti conoscono i loro nomi e stanno ricostruendo i loro ruoli nell'aggressione all'ambulante bengalese avvenuta la sera dell'11 agosto in via Generale Orsini a Santa Lucia. Sotto la lente la posizione di tre giovanissimi, uno dei quali appena maggiorenne e gli altri minorenni, che avrebbero avuto un ruolo più attivo nell'aggressione subita dal povero Roton Kalak, il 39enne picchiato e insultato per aver provato a difendersi dalla baby gang che lo aveva preso di mira, forse per derubarlo o forse solo per esercitare un'azione di forza.
 
Tre nomi, dunque, tre giovani che bazzicano tra la zona di Santa Lucia e quella dei Quartieri nel centro di Napoli. E poi ancora un'altra rosa di nomi su cui in queste ore si sta concentrando il lavoro investigativo degli agenti della squadra mobile e del commissariato San Ferdinando. Si procede a ritmo serrato per chiudere il cerchio. Dieci nomi in tutto. Eccolo il branco. Gli altri sette del gruppo pare abbiano avuto un ruolo più marginale nell'aggressione al bengalese ma sarebbero stati comunque parte della comitiva di bulli e violenti, del branco, della gang di giovanissimi che ha preso di mira l'ambulante. Come anticipato da Repubblica, i componenti della gang sono stati identificati. Ora l'indagine mira a definire ruoli e responsabilità di ciascun componente. Una svolta appare vicina. Il fascicolo, inizialmente aperto dalla procura ordinaria del procuratore Gianni Melillo (pm Luciano D'Angelo del pool coordinato dall'aggiunto Rosa Volpe), è passato alla Procura dei minori per vagliare la posizione dei ragazzini su cui si sono concentrate le indagini.

Giovani, sfacciati, violenti. In branco si sentono più forti. Forse qualcuno pensa così di scalare più in fretta la gerarchia del crimine che in certi contesti parte da qui, dalla strada. La chiamano criminalità comune, microdelinquenza. Ma fa paura e può fare danni e vittime come la criminalità più organizzata. Chi ha aggredito Roton due settimane fa sono ragazzi molto giovani, adolescenti o poco più. Provengono dai quartieri del centro storico, non frequentano la scuola, non avrebbero parentele con boss o camorristi ma sono nati e cresciuti in contesti dove è labile il confine tra quello che è legale e quello che non lo è. Devono rispondere della violenza usata contro l'ambulante bengalese, picchiato selvaggiamente, addirittura lapidato con dei sampietrini e ora in ospedale al Cardarelli dove gli hanno anche rubato il telefono cellulare, ma questa è un'altra storia. È sul raid in via Orsini che si concentra il principale filone di indagine, è sull'aggressione a Roton che indaga la Procura dei minori guidata dal procuratore Maria De Luzenberger. È su una rosa di dieci nomi che si concentra il lavoro degli agenti della Questura di Napoli. Decisive le immagini di alcune telecamere di sorveglianza presenti nella zona che hanno ripreso alcune scene di quella notte, immortalato volti e movimenti. Il quadro sembra essere ormai abbastanza chiaro e la svolta potrebbe essere vicina.

Sono stati attimi di terrore per Roton e per un suo collega ambulante, il primo a lanciarsi in suo soccorso. Era la sera dell'11 agosto. Era una domenica e non era ancora mezzanotte. Via Generale Orsini, zona Santa Lucia. C'era viavai di gente perché il Lungomare e i locali non sono distanti. Roton, arrivato in Italia dal Bangladesh, era lì con la sua bancarella di oggetti vari, cover di telefoni cellulari e mercanzia varia, nulla di costosissimo ma quanto basta per provare, con il ricavato delle vendite, a guadagnarsi da vivere. A un certo punto, da una stradina laterale e poco trafficata, sono arrivati loro, il branco, una decina di giovanissimi, tra i 17 e i 14 anni. All'inizio sembravano solo bulli, fastidiosi e spavaldi, ma presto si sono rivelati violenti e delinquenti. Sono accusati di aver accerchiato l'ambulante bengalese, di aver provato a prendere qualche oggetto dalla bancarella e di aver aggredito il 39enne quando questi ha provato a reagire e difendere i suoi beni, la sua merce, il suo lavoro e la sua dignità. Lo hanno insultato e picchiato. Addirittura gli hanno lanciato addosso qualche sampietrino. In soccorso di Roton è intervenuto un altro ambulante, un bengalese di 42 anni, ma la gang si è avventata anche su di lui. Alla fine Roton è stato ricoverato con un trauma cranico e ferite e fratture al volto soprattutto. Mentre i ragazzi del branco sono fuggiti verso i vicoli, dileguandosi in stradine parallele quando le grida hanno attirato alcuni passanti.
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