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Napoli, il cimitero di Poggioreale e si sbriciola: cede un altro edificio, scattano nuovi divieti

di Paolo Barbuto
Articolo riservato agli abbonati
Lunedì 17 Ottobre 2022, 23:58 - Ultimo agg. : 19 Ottobre, 07:30
4 Minuti di Lettura

Un boato, la nuvola di polvere, la terra tutt’intorno che sussulta come durante un terremoto: ieri pomeriggio è crollato l’edificio del «Gesù Risorto» al cimitero monumentale. Dieci mesi fa ci fu il crollo di altre tre congregazioni, questa struttura si trova a duecento metri in linea d’aria da quel luogo.

APPROFONDIMENTI
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Immediato l’intervento dei vigili del fuoco i quali, dopo aver accertato che non ci fossero feriti né vittime, hanno imposto la chiusura del cimitero fino a nuove verifiche. Immediato anche l’intervento della Procura che ha imposto il sequestro dell’area: sul posto gli uomini della polizia municipale i quali, per ordine del sostituto Fabio De Cristofaro, hanno provveduto a recintare un’ampia zona intorno al cedimento. Sarà aperta un’indagine, si cercherà di capire quali sono stati i motivi di questo nuovo, improvviso, crollo. Si tenterà di comprendere se l’evento di ieri può in qualche modo essere collegato a quello di dieci mesi fa. 

Di primo acchito, tutti i tecnici che giunti sul posto, hanno chiarito che appare estremamente difficile un collegamento con il crollo del cinque gennaio. In quel caso, dieci mesi fa, il collasso della collina e il conseguente cedimento degli edifici, venne generato dallo svuotamento improvviso di una falda acquifera collegato, probabilmente, ai lavori in corso per la costruzione di un tunnel della Metropolitana.

Stavolta non ci sono eventi simili collegati, e la zona, secondo i tecnici, è troppo lontana dal primo crollo, anche se ad occhi inesperti quei soli duecento metri in linea d’aria non sembrano una distanza immensa. 

Solo le indagini chiariranno tutti i dettagli, attualmente l’unica certezza è che ci sono nuove bare in bilico sul vuoto e altri morti trascinati tra le macerie: le stesse scene di gennaio. Una sequenza che mette i brividi e che impone una severa riflessione sullo stato in cui versa lo storico cimitero monumentale di Napoli. 

Video

L’assessore Vincenzo Santagada che ha raggiunto il luogo del crollo un quarto d’ora dopo l’evento, ha immediatamente fatto diramare un’ordinanza di chiusura a tempo indeterminato dell’intero cimitero. Una beffa per i parenti dei defunti che, appena un mese fa, avevano avuto il permesso di accedere nuovamente al Monumentale dopo il sequestro e la chiusura di gennaio.  

«È una tragedia, una vera tragedia», ripete l’assessore che sta vicino ai vigili del fuoco e ai tecnici del Comune: «Non è ancora possibile stabilire le cause del crollo - spiega Santagada - per adesso non esiste una spiegazione, so solo che mi trovo di fronte a una scena identica a quella già vissuta lo scorso inverno».

Un intervento di messa in sicurezza della struttura, possibile solo quando il magistrato lo consentirà, potrebbe essere effettuato passando attraverso la terra santa che si trova al di sotto del forno crematorio di via Santa Maria del Pianto. L’area attualmente si trova in stato di abbandono ed è ricoperta da una folta vegetazione: nelle prossime ore sarà attivata una procedura d’urgenza per ripulire la zona e permettere un più agevole avvicinamento al luogo pericolante.

 

Sul posto, a distanza di sicurezza, nel corso della giornata si sono alternati tanti parenti dei defunti che riposavano nella cappella crollata. Anche in questo caso la scena straziante è stata la stessa del precedente crollo: rabbia per l’evento e disperazione al pensiero che i resti mortali dei propri cari si trovano mescolati alle macerie o, peggio, in bilico sul vuoto dentro bare che rischiano di venire giù al primo soffio di vento.

«Vedere a distanza di pochi mesi dall’ultimo scandaloso crollo le stesse scene e addirittura più raccapriccianti come le bare sospese tra le macerie - ha detto Gennaro Tammaro, segretario generale Assofuneral -ci fa sanguinare il cuore, come napoletani e come operatori del settore che da sempre immaginano per Poggioreale una sorte differente, date le potenzialità che nulla hanno da invidiare a Père-Lachaise o Highgate. Chiediamo risposte rapide e certe, e che le istituzioni facciano immediatamente tutto quello che è in loro possesso per arginare questo scempio immane». 

«È una situazione critica e inaccettabile. Per troppi anni i cimiteri napoletani sono stati malgestiti e abbandonati a se stessi in preda anche a truffatori e approfittatori. Questo è il risultato», ha detto invece il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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