Non ce l’ha fatta Malamin Drame, il ventenne di origine gambiana, che da un mese lottava tra la vita e la morte. Lo scorso 14 febbraio, amici e parenti avevano lanciato un appello disperato alle associazioni del territorio perché non aveva fatto più ritorno a casa. Il ragazzo viveva in zona piazza Garibaldi. L’associazione di volontariato La Mescolanza con un post, molto condiviso, chiedeva alla rete un aiuto per ritrovarlo. E l’appello arriva ai medici che lo hanno soccorso e a quelli dell’ospedale San Giovanni Bosco, dove il giovane era ricoverato in condizioni disperate in sala rianimazione.
I volontari della Mescolanza riferiscono: «I medici ci hanno spiegato che il giovane presentava il collo spezzato, una frattura della seconda vertebra cerebrale e che gli hanno dovuto inserire un pace maker perché il danno midollare era alto e rischiava l’arresto cardiaco». Ancora oggi non si conosce cosa sia accaduto a Lamin, ma aggiungono i volontari che sulla base di quanto ricostruito dai medici, sia stato picchiato in modo violento e buttato giù dalle scale di un palazzo, ipotizzando l’altezza di due piani. «Il dottore ha preso molto a cuore la situazione, vivendo con empatia il momento operatorio e post-operatorio, insieme ai medici della sua equipe.