Romeo, intercettazioni con il trojan: per i giudici non sono utilizzabili

Romeo, intercettazioni con il trojan: per i giudici non sono utilizzabili
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 16:00
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La prima sezione penale, collegio C, del Tribunale di Napoli (presidente Antonia Napolitano Tafuri), a seguito dei pronunciamenti, anche recenti, della Corte di Cassazione, ha deciso che non sono utilizzabili una serie di conversazioni (tra queste anche alcune ambientali registrate con un trojan negli uffici di Alfredo Romeo) intercettate dagli inquirenti della Procura di Napoli (pm Raffaele e Carrano) nell'ambito di attività investigative che riguardano l'imprenditore partenopeo.

Romeo, presente oggi in aula insieme con il suo collaboratore Ivan Russo, è indagato per corruzione in due filoni investigativi: il primo riguardante le presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nell'assegnazione di alcuni appalti dell'ospedale Cardarelli di Napoli e il secondo, conseguente al primo, sugli appalti della Consip, centrale degli acquisti della pubblica amministrazione. In questi procedimenti è imputato anche l'architetto Ivan Russo, difeso dagli avvocati Alfredo Sorge e Giandomenico Caiazza. L'imprenditore partenopeo, invece, è difeso dagli avvocati Francesco Carotenuto e Gianbattista Vignola. Le intercettazioni non trascrivibili sono frutto di un filone investigativo precedente a quello sugli appalti all'ospedale Cardarelli. Gli inquirenti possono ora presentare ad integrazione una nuova lista di intercettazioni qualora queste costituiscano però di per sé corpo di reato.
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