Napoli, la truffa della carta di credito hi-tech: inchiesta sui cyber pirati

Napoli, la truffa della carta di credito hi-tech: inchiesta sui cyber pirati
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 27 Agosto 2018, 08:00
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È l'ultima diavoleria escogitata dai cyber-pirati. Loro, i «signori della truffa 2.0», una ne fanno e cento ne pensano. Vedi alla voce «Pos Contactless», che poi altro non è che un innovativo metodo di pagamento rapido veloce e sinora considerato dagli esperti sicuro: basta disporre di uno smartphone, e scaricando l'applicazione della banca che registra i codici della carta di credito si viene abilitati agli acquisti.

Da alcune settimane, anche a Napoli come nel resto d'Italia e del mondo, sono giunte segnalazioni di prelievi mai autorizzati e tentativi di intrusione che poi ricalcano - seppur con differenti modalità - il sistema criminale utilizzato da chi riesce a clonare le carte di credito o i bancomat. E per questo gli esperti del Nucleo speciale tutela della privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza sono già al lavoro per verificare se esista nel capoluogo campano una centrale criminale dedita a questo nuovo tipo di reati.
 
In attesa delle verifiche, il sospetto che qualcuno sia riuscito a elaborare uno strumento capace di «leggere» le carte di credito contactless semplicemente avvicinando un Pos mobile (tipo Pos mobile usato nei ristoranti quando si paga il conto al tavolo) resta forte. Tecnicamente - come spiegano gli esperti - la possibilità di riuscire a decodificare i sistemi di protezione di quelle carte è remoto poiché il raggio della trasmissione è breve, inferiore ai tre centimetri. Eppure gli esperti non escludono che si sia già realizzato un lettore in grado di funzionare con un raggio d'azione più ampio. Alcuni ricercatori inglesi dell'Università di Surrey hanno già progettato «uno scanner compatto in grado di leggere i dati e le chiavi crittografiche da una distanza di 80 centimetri». Naturalmente per operare la truffa è necessaria la complicità di un commrciante. E, in ogni caso, i prelievi non autorizzati si fermano a 25 euro (per importi superiori serve il pin).

Sul fronte del contrasto a nuovi e vecchi metodi di truffe e furti di identità oggi sempre più pericolosamente diffusi su internet resta alta la guardia anche dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del comando provinciale di Napoli, guidato dal generale Gianluigi D'Alfonso. Perché se da un lato non calano le denunce relative alla clonazione delle carte di credito, dall'altro aumenta, anche a Napoli e in provincia, il numero di risparmiatori che si rivolgono ad aziende specializzate nella intercettazione dei tentativi di frode creditizia. Le tante inchieste condotte nel capoluogo campano dalle fiamme gialle, ma anche dagli esperti della Polizia postale, dimostrano come qui continuino ad operare vere e proprie organizzazioni criminali specializzate nella clonazione di carte di credito.

Un'altra indagine dei carabinieri ha dimostrato come questa rete di cybercriminali operi spesso anche in combutta con insospettabili pubblici dipendenti infedeli. È il caso di un impiegato che prestava servizio nell'ufficio postale dei Colli Aminei: procurava carte di credito spedite per posta ai destinatari approfittando del suo ruolo passandole ai complici che ne clonavano le bande magnetiche. Alla fine riconsegnavano le buste con le tesserine già clonate agli ignari utenti.
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