Napoli, incidente mortale all'Arenella: 59enne travolto e ucciso da due ragazzi in moto

Napoli, incidente mortale all'Arenella: 59enne travolto e ucciso da due ragazzi in moto
di Valentino Di Giacomo e Ettore Mautone
Domenica 5 Settembre 2021, 23:01 - Ultimo agg. 7 Settembre, 07:08
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Nuovo incidente mortale ieri a Napoli: attorno alle 14, in via Pansini, nei pressi del Policlinco collinare uno scooter con due persone a bordo ha investito un pedone. A restare ucciso, travolto da una moto Transalp con a bordo due giovani di 20 e 24 anni, Ferdinando Pirozzi, un 59enne originario di San Vitaliano. Drammatica la dinamica dell’incidente in cui, oltre alle gravi fratture e traumi che hanno portato alla morte il pedone investito, ha comportato il ribaltamento del mezzo e lo sbalzo dei suoi due occupanti, entrambi ricoverati al Cardarelli. In condizioni serie i due giovani, uno finito in terapia intensiva per un trauma cranico, l’altro ragazzo ricoverato con traumi al volto. Ennesima tragedia dopo la morte del 22enne, venerdì, a via Caracciolo.

Ancora incerta la dinamica dell’investimento, sul posto oltre ai mezzi di soccorso sono giunti gli agenti della polizia municipale che ora proveranno a chiarire come mai, in un orario solitamente tranquillo come un primo pomeriggio di domenica, sia avvenuto quello scontro fatale. Pochi i testimoni che hanno assistito alla scena che non hanno chiarito se l’uomo investito stesse attraversando la strada o se fosse fermo in mezzo alla carreggiata. La moto con a bordo i due giovani sarebbe transitata in via Pansini a velocità sostenuta e avrebbe travolto il 59enne originario del Nolano. Poi la moto sarebbe rotolata per alcuni metri finendo non distante da un autobus parcheggiato. Immediata la richiesta di soccorso e l’arrivo di due mezzi del 118 che hanno trasportato i tre feriti presso il trauma center del Cardarelli. Oltre al paziente deceduto, i due giovani sulla moto hanno riportato rispettivamente un grave trauma con fratture facciali (che impegneranno oggi un approfondimento dell’Unità di Chirurgia maxillo-facciale) e un trauma cranico e toracico che dopo la stabilizzazione ha richiesto cure intensive in Rianimazione. Per entrambi la prognosi è riservata. Nel corso delle prime perizie non è stato ritrovato dagli agenti della sezione infortunistica, guidati dal capitano Antonio Muriano, alcun casco. Molto probabile secondo le primissime ricostruzioni che entrambi i giovani ne fossero sprovvisti, ma è prematuro dirlo adesso e solo le riprese delle videocamera di videosorveglianza che la polizia municipale diretta dal comandante Ciro Esposito sta acquisendo potranno stabilirlo. 

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Il drammatico evento pone anche una questione organizzativa della filiera dei soccorsi in particolare per la rete trauma tra centri Hub (di riferimento) e centri spoke (di supporto), non ancora completa.

Il pronto soccorso dell’ospedale collinare è andato ieri in grave affanno. Per 45 minuti i tre codici rossi hanno assorbito tutte le energie e risorse cliniche e diagnostiche dell’ospedale pur dotato di due Tac, una risonanza e una Tac cerebrale dislocati direttamente nel pronto soccorso. «In questi casi – fanno notare dall’ospedale – almeno uno dei feriti, quello meno grave, doveva essere portato altrove. Qui vicino c’è un trauma center, in rete con quello del Cardarelli. Fronteggiare in contemporanea tre gravi politraumi infatti in un pronto soccorso anche quando grande come il Cardarelli mette out per lungo tempo tutte le altre funzioni». Un tema che rimanda alla rete trauma che come è noto vede a Napoli solo il Cardarelli (e in parte l’ospedale del mare) per tutta la provincia, attrezzati per gravi incidenti. 

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