Una frenata all'ultimo momento, una sterzata brusca, lo scooter che perde aderenza e scivola sull'asfalto per diversi metri e con conseguenze tragiche: un uomo è deceduto quasi sul colpo, suo figlio è ricoverato in condizioni gravissime. L'incidente, sul quale stanno indagando gli agenti della Unità Operativa Infortunistica della Polizia Municipale, coordinati dal maggiore Ciro Colimoro, è avvenuto poco dopo le 15 di ieri nella zona di Ponticelli. La vittima, il trentanovenne Giuseppe Autiero, guardia giurata, era col figlio Ciro, diciotto anni, su un Honda Sh blu.
Stava accompagnando il ragazzo, che avrebbe di lì a poco dovuto prendere un treno con partenza da piazza Garibaldi. I due, residenti a Volla, stavano percorrendo via Argine quando, in corrispondenza di un incrocio regolato da semaforo, mentre una Golf si stava immettendo sulla carreggiata, il trentanovenne ha perso il controllo del mezzo. La dinamica, poche ore dopo l'accaduto, resta ancora da chiarire. Ad un primo esame, durante i rilievi delle forze dell'ordine, non sono stati trovati evidenti segni di impatto. I veicoli potrebbero quindi non essersi scontrati e la manovra azzardata che poi si è rivelata fatale potrebbe essere stata un tentativo di evitare l'impatto all'ultimo momento.
È stato sequestrato l'hard disk dell'impianto di sorveglianza di un distributore di benzina della Total Erg che si trova nelle immediate vicinanze: le telecamere potrebbero aver ripreso anche l'incrocio e quindi rivelarsi preziose per la definizione della dinamica. «Le indagini, - ha commentato Antonio Coppola, presidente dell'Aci Napoli, - sicuramente verranno svolte anche tenendo presente il reato di omicidio stradale, in vigore da ieri (venerdì per chi legge, ndr) dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 24 marzo 2016.
Se fosse confermata l'ipotesi della infrazione al codice stradale, questo episodio sarebbe da inquadrare nei sinistri che avvengono in seguito a un comportamento umano errato. L'unico intervento possibile, in questi casi, sono le campagne di sensibilizzazione, da creare impiegando, come prevede il Codice della Strada, il 50% degli introiti delle sanzioni amministrative; purtroppo spesso i Comuni, per via delle pessime condizioni dei propri bilanci, dirottano queste risorse altrove».
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