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Napoli, è emergenza strade killer: incidenti mortali in aumento persino durante il lockdown

di Paolo Barbuto
Articolo riservato agli abbonati
Mercoledì 8 Settembre 2021, 10:00
4 Minuti di Lettura

«La velocità, è tutta colpa della velocità, soprattutto su due ruote», Antonio Muriano è entrato in polizia municipale nel 1985, la strada la conosce bene. Oggi è al comando dell'unità operativa Infortunistica Stradale, quella che interviene prima di tutte quando lungo le vie di Napoli c'è un morto, e non ne può più di stilare l'elenco dei decessi: «Sono troppi e non accennano a diminuire».

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Ha ragione il capitano Muriano, Napoli continua ad essere tra le città d'Italia con il più alto numero di incidenti mortali. I dettagli degli ultimi dieci anni, fino al 2020, li leggete nel grafico qui di fianco, il dato parziale dell'anno in corso ve lo raccontiamo noi: siamo già a 21 decessi in seguito a incidenti stradali, comprese le ultime due tragedie dello scorso week end con un pedone ucciso da una moto in corsa a via Pansini e uno scontro fra una moto e un'auto nella quale ha perso la vita il centauro. Al bilancio della tragica estate vanno aggiunti anche il decesso del passeggero di una moto su via Partenope a fine agosto e la sconvolgente carambola della moto piombata su una fermata del bus costata la vita al guidatore e a due persone ferme in attesa del pullman. 

C'è un paradosso nei dati della tabella sulle morti per incidente nel corso degli ultimi dieci anni, è quello del 2020, l'anno drammatico del lockdown e delle successive imponenti restrizioni che hanno tenuto tutti fermi in casa. Rispetto a una media nazionale di abbassamento degli eventi mortali, a Napoli s'è registrata un'ulteriore crescita rispetto agli anni precedenti. Anche a questo apparente paradosso il capitano Muriano offre una spiegazione: «Se osservate il numero di incidenti totali noterete che è notevolmente diminuito, quindi il trend di decrescita è in linea con il dato nazionale. Solo che in quei giorni di strade vuote per via delle restrizioni, a Napoli gli incivili e i fanatici hanno pensato di poter fare il loro comodo e hanno lanciato auto e moto a velocità sempre più esagerate, ecco perché a fronte di una drastica riduzione degli incidenti c'è stata una crescita così imponente di decessi.

C'è la vecchia abitudine di stilare l'elenco delle strade della morte: ogni comunità ha la propria lista, ciascun comune condivide l'elenco delle vie lungo le quali gli incidenti sono più frequenti. Spesso si considera che la scarsa manutenzione del manto stradale contribuisca ad accrescere il numero di eventi letali ma la realtà dei fatti spiega che non è così: non esiste una strada più pericolosa delle altre per via dell'asfalto anzi, spiega il comandante dei vigili che si occupano di incidenti «quando l'asfalto è malmesso soprattutto i centauri sono costretti a limitare la velocità e questo riduce drasticamente la possibilità di evento mortale. Non sono d'accordo con chi punta il dito sulle strade sconnesse per giustificare incidenti letali, alla base c'è sempre l'imprudenza di chi è alla guida». 

Video

Gli ultimi due episodi sono drammaticamente esemplificativi: il pedone ucciso a via Pansini «è stato travolto da una moto che andava ad alta velocità», spiega Muriano; mentre l'impatto su via Caracciolo è avvenuto «perché un'auto ha lasciato il parcheggio mentre sopraggiungeva un mezzo a due ruote ad alta velocità che non ha avuto la possibilità di evitare l'impatto», osserva il capitano della polizia municipale.

L'analisi della mortalità sulle strade di Napoli negli ultimi dieci anni mostra ampi segni di flessione in alcuni anni, seguiti da improvvise impennate, segno che non esiste un corretto piano di prevenzione sulla questione. Il Comune esegue interventi-spot quando si verificano eventi più o meno tragici (ad esempio il posizionamento del misuratore di velocità lungo via Petrarca) ma non persegue progetti ad hoc per una corretta educazione stradale. L'Automobile Club tenta in ogni maniera di portare avanti la propria battaglia con iniziative dedicate alla sicurezza stradale (la più nota è «'A Madonna t'accumpagna... ma chi guida sei tu!»), eppure manca una regìa complessiva che parta proprio dai palazzi dell'Amministrazione.

Anche la polizia municipale tenta di dare la propria collaborazione al contrasto degli incidenti stradali. Su impulso del comandante Ciro Esposito vengono organizzati appuntamenti nelle scuole della città per sollecitare, nei giovanissimi, l'attenzione verso il rispetto del Codice della Strada che consente di evitare incidenti e morti: «A causa della pandemia e delle limitazioni nelle scuole il progetto s'è fermato per qualche tempo - spiega il capitano Muriano - ma quest'anno, se le cose sul fronte del Covid andranno bene, torneremo a parlare con i giovanissimi e a spiegare loro che per una corsa in moto non è giusto giocarsi la vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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