Incidenti simulati e truffe assicurative, 3 arresti a Napoli: coinvolti anche medici, avvocati e periti

Duro colpo ad un'associazione per delinquere da parte della compagnia dei carabinieri del Vomero

Il blitz dei carabinieri al Vomero
Il blitz dei carabinieri al Vomero
Mercoledì 1 Marzo 2023, 08:12 - Ultimo agg. 10:24
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I carabinieri della compagnia Vomero stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della procura partenopea a carico di tre persone, ritenute responsabili di aver organizzato un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti di auto, rapine e truffe assicurative.

Durante le operazioni è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo dell'indebito profitto ottenuto per simulare incidenti, coinvolgendo anche medici, avvocati e periti assicurativi.

L'attività investigativa, condotta dai carabinieri della Stazione di Napoli Marianella e coordinata dalla Procura di Napoli, è scaturita dall'approfondita analisi di alcune denunce di furti e rapine di auto, avvenuti anche a danno di pazienti dell'A.O.U. «Federico II» e del Santobono, messi a segno con la tecnica del cosiddetto «finto parcheggiatore».

Nel corso di successivi approfondimenti, fanno sapere i carabinieri, il cerchio si è stretto intorno agli odierni destinatari dei provvedimenti e di ulteriori indagati per un sodalizio dedito alle truffe in danno di compagnie assicurative e alla commissione di furti e rapine di auto, per poi rivenderne i componenti.

Per la programmazione diretta a truffare le assicurazioni, è emersa la figura di coordinamento di uno degli indagati, colpito da misura cautelare e destinatario altresì di un decreto di sequestro preventivo dell'indebito profitto ottenuto per simulare sinistri stradali, coinvolgendo a tale scopo anche professionisti tra cui medici, avvocati e periti assicurativi.

Secondo i militari, due indagati oggi arrestati hanno avuto un ruolo in plurimi episodi di furto di auto, a partire dall'anno 2019.

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Ulteriori accertamenti hanno infine consentito di scoprire «l'indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte dei componenti della famiglia di uno dei destinatari dei provvedimenti odierni, che, a partire dal 2021, tramite informazioni mendaci e omesse comunicazioni all'Inps, avrebbe percepito la somma di euro 38.627 euro, per la quale è stato disposto decreto di sequestro preventivo, anche 'per equivalentè».

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