Napoli, record di incidenti stradali: sei vittime solo ad agosto, ecco le strade più pericolose

Napoli, record di incidenti stradali: sei vittime solo ad agosto, ecco le strade più pericolose
di Paolo Barbuto
Mercoledì 31 Agosto 2022, 00:00 - Ultimo agg. 11:01
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A Napoli solo nel mese di agosto ci sono stati sei morti sulle strade. La tragedia di Elvira Zriba, travolta e uccisa a via Caracciolo, è stata solo l’ultima di una sequenza infinita, senza precedenti nella città di Napoli. Sono ancora in corso le indagini per stabilire le modalità dell’investimento avvenuto nella notte fra domenica e lunedì: ieri la polizia municipale è tornata sul luogo per effettuare ulteriori rilievi e acquisire immagini dalle telecamere di sorveglianza che daranno una lettura chiara e definitiva dell’incidente. A giudicare dalla lunghissima scia di segni lasciati sul selciato dalla moto dopo l’impatto e la caduta, la velocità doveva essere elevatissima. Ulteriori dettagli li potranno dare il 30enne che era alla guida senza patente, attualmente ricoverato all’Ospedale del Mare, e la donna che era sul sellino posteriore, anche lei in ospedale, al Cardarelli, per le lesioni subìte nella caduta.

La tragedia di via Caracciolo ha fatto definitivamente esplodere la questione della sicurezza sulle strade della città. Il report sugli incidenti stradali, che viene costantemente aggiornato dalla polizia municipale, è agghiacciante. Dall’inizio del 2022 sedici persone hanno perso la vita per strada: cinque pedoni sono stati travolti e uccisi, un bimbo ha perso la vita la settimana scorsa dopo essere stato sbalzato dal ciclomotore sul quale viaggiava assieme al papà (ora indagato), gli altri dieci eventi mortali vedono tutti il coinvolgimento di motocicli, spesso colpiti da auto e camion, altre volte scivolati sul selciato. Il polso della situazione lo tiene il comando della polizia municipale, dove il generale Esposito fa aggiornare di ora in ora l’immenso file che racchiude i dati di ogni singolo incidente che si verifica in città: «Napoli è l’unica città d’Italia in cui è la polizia municipale ad intervenire su ciascun incidente - dice con orgoglio Esposito - non ci muoviamo solo per eventi tragici come quello dell’altra sera, ci siamo sempre, eseguiamo rilievi, conduciamo indagini.

Ecco perché abbiamo un quadro millimetricamente preciso della situazione, delle strade a rischio, dei giorni più delicati per quanto riguarda i sinistri stradali».

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Il documento telematico che contiene i dettagli di tutti gli incidenti stradali di Napoli è immenso. Solo negli ultimi cinque anni, dal 2017 al 2021, in città si sono verificati 21.535 sinistri nei quali sono rimaste ferite 10.798 persone e si sono contate 140 vittime, 28 in media ogni anno. Ecco perché quando a giugno c’è stato il giro di boa del 2022 ed erano state contate “solo” dieci vittime sulla strada, c’era stato un moto di speranza. Pareva che i dati sulle morti negli incidenti fossero in drastico calo. Ci ha pensato il tragico mese di agosto a spegnere le speranze. A Napoli si muore ancora troppo lungo le strade. A gestire l’unità operativa antifortunistica stradale è il capitano Muriano, è sulla sua scrivania che passano migliaia di documenti con i dettagli degli incidenti, dei feriti, delle morti drammatiche. Muriano ripete come un mantra che «è la velocità la causa principale degli incidenti, soprattutto di quelli più gravi, poi c’è la distrazione alla guida che contribuisce notevolmente ad aumentare il peso dell’incidentalità a Napoli». 

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Negli ultimi tre anni sono stati 27 i pedoni travolti e uccisi, come è accaduto l’altra notte alla povera Elvira su via Caracciolo. L’evento più doloroso che ha coinvolto un pedone s’è verificato alla fine di giugno a Fuorigrotta quando un’auto ha perso il controllo, ha centrato in pieno una vettura parcheggiata che s’è spostata e ha schiacciato contro un muro un bimbo di tre anni che ha perso la vita. Nel report della polizia municipale è riportato con cura anche il terz’ultimo evento del 2021: 10 dicembre, bicicletta colpita da un’auto, ciclista defunto. Quel ciclista era Mustafà, il fratello di Elvira che è morta otto mesi dopo anche lei travolta sulla strada.

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