Napoli, infermiera anti-Covid stuprata a piazza Garibaldi, è gara di solidarietà: «Il silenzio aiuta i carnefici»

Napoli, infermiera anti-Covid stuprata a piazza Garibaldi, è gara di solidarietà: «Il silenzio aiuta i carnefici»
di Antonio Folle
Domenica 10 Maggio 2020, 21:05
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Una gara di solidarietà per l'infermiera stuprata nel parcheggio del corso Arnaldo Lucci la scorsa domenica. A distanza di sette giorni dalla vile aggressione i napoletani hanno voluto offrire la loro vicinanza e la loro solidarietà alla donna aggredita lanciando un hastag - #iostoconlinfermierastuprata - e "mettendoci la faccia" esponendo un cartello con la scritta "il silenzio aiuta i carnefici, non ci metterete il bavaglio". Una forma di protesta verso quanti avrebbero tentato di "insabbiare" il fatto con lo scopo di evitare ulteriori tensioni sociali nel quartiere.  

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Decine di cittadini da ogni parte della città hanno posato per dire no all'escalation di violenze che da ormai diverse settimane si registrano nella zona del Vasto, di piazza Garibaldi o nell'area di porta Nolana, chiedendo alle istituzioni di intervenire massicciamente per garantire la sicurezza dei residenti. 

«Oggi in tanti ci siamo dati appuntamento sui social - ha spiegato Adelaide Dario, organizzatrice della manifestazione - per dimostrare la nostra vicinanza all'infermiera stuprata a piazza Garibaldi. Un gesto vile commesso da una bestia, perchè chi aggredisce ed abusa di una donna non può essere definito altrimenti».Poi l'appello direttamente alla donna aggredita: «Noi non conosciamo il tuo nome, però vogliamo dirti che non sei sola e che in tanti ci siamo attivati per farti capire che ti siamo vicini». 

Numerosi gli appelli dei cittadini alle istituzioni - in particolare a Questore e Prefetto - per chiedere il ripristino della legalità e della sicurezza nel quartiere. Un quartiere, lo dimostrano gli ultimi fatti di cronaca, dove far rispettare la legge è sempre più complicato anche per le stesse forze dell'ordine. 

«Quando lo Stato è assente sono i cittadini a fare lo stato - prosegue Adelaide Dario - noi rivolgiamo l'ennesimo appello alle istituzioni per veder tutelato il nostro diritto a vivere tranquillamente nel nostro quartiere. Ricordiamo a chi governa questa città e questa regione che chi fa il proprio dovere non lo fa perchè qualcuno dica grazie, ma per principio, per se stessi e per la propria dignità. Una dignità che in questa zona di Napoli stiamo perdendo». 



 

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