Stadio San Paolo, siglata l’intesa
la Champions è salva

Stadio San Paolo, siglata l’intesa la Champions è salva
di Valerio Esca
Venerdì 22 Giugno 2018, 22:56
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Siglata l’intesa sui lavori di ristrutturazione del San Paolo. La svolta è arrivata ieri a seguito del vertice in Prefettura al quale ha preso parte anche il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis. Il restyling dell’impianto di Fuorigrotta si farà, ma soltanto con calendario del Napoli alla mano. Si procederà step-by-step impegnando le ditte che si aggiudicheranno le gare ad effettuare i lavori nel minor tempo possibile, operando su quattro turni, notti comprese, dal lunedì al venerdì. Nessun rischio per la Champions. Ed oltre ad aver scongiurato la «fuga» a Palermo per le partite internazionali, si farà in modo di tenere chiusi i settori il tempo strettamente necessario alla sostituzione dei sediolini, possibilmente non in concomitanza con le partite di cartello in campionato. Ma non è tutto oro quello che luccica. 

Il vertice in Prefettura, che alla fine ha messo tutti d’accordo, è partito malissimo. Da quanto trapela pare che il presidente del Calcio Napoli abbia esordito a muso duro: «Che gli dico ad Ancelotti, che il San Paolo non funziona, che non è pronto? Ho fatto degli investimenti importanti in questa stagione sull’allenatore. Che devo fare andarmene a giocare in serie B, oppure altrove?». Di fronte a De Laurentiis è seduto il sindaco, che non ha ancora digerito le pesanti accuse lanciate dal presidente appena un mese e mezzo fa.
 
Il patron azzurro accusò il Comune di ritardare i lavori per lo stadio per «fare un favore al fratello del sindaco che deve fare i concerti (riferendosi a Claudio de Magistris che lavora nel settore della musica, ndr)». Il primo cittadino definì le parole del presidente «dal chiaro contenuto diffamatorio». Nonostante ieri fossero seduti uno di fronte all’altro, nessuna stretta di mano. Tra i due continua a regnare il gelo. 

Dopo l’exploit iniziale del numero uno della Ssc Napoli, la riunione, alla quale hanno preso parte oltre al primo cittadino e al patron azzurro, il prefetto Carmela Pagano, il commissario per le Universiadi Luisa Latella, il questore Antonio De Iesu, il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, l’assessore allo Sport del Comune Ciro Borriello e il capo di gabinetto Attilio Auricchio, è andata avanti spedita. Sono stati sviscerati tutti gli aspetti relativi alle tempistiche e alle modalità di svolgimento delle opere da compiere. De Magistris ha spiegato come quella di ieri «sia stata una riunione molto proficua. Stiamo sullo stretto ma sullo stesso obiettivo, di fare le Universiadi, di fare i lavori allo stadio San Paolo e di non avere ricadute sul campionato. Il vertice - ha evidenziato il primo cittadino - è finito bene, ci sono tutte le condizioni per raggiungere questi obiettivi tutti insieme. Ora bisogna correre, fare presto, fare bene e stare uniti». Non appena si fa il nome di De Laurentiis però, il sindaco dribbla i cronisti e chiarisce: «Sui tempi per i lavori al San Paolo chiedete ai tecnici, io ho dato il massimo delle rassicurazioni al presidente, quindi siamo tranquilli».

Dopo qualche minuto spunta nel piazzale della Prefettura il presidente De Laurentiis, a braccetto con il capo di gabinetto Auricchio e l’assessore Borriello: «Quello che ci preme è mettere in sicurezza il San Paolo per poterlo utilizzare alla grande nelle partite nazionali ed internazionali. Con il commissario Latella e le forze presenti abbiamo cercato di trovare una strada per fare in modo che i lavori possano creare meno disagi possibili per i tifosi, che vanno sempre rispettati. Lavoreremo tutti quanti di comune accordo». Il presidente al termine della riunione appare sicuramente più sereno rispetto all’inizio del vertice, ma soprattutto rispetto ad un mese e mezzo fa: «Se sto qui a parlare va tutto bene, altrimenti sarei andato via adirato». Sui lavori invece rimarca: «I sediolini verranno sostituiti e chiaramente vanno preparate le condizioni per poterlo fare. Si dovranno concludere per una questione legale entro e non oltre il 30 di aprile del prossimo anno». Se gli si chiede del suo rapporto con de Magistris il patron azzurro smorza con una battuta: «Era seduto al tavolo, ma non lo avete visto? È uscito annerito in faccia?».
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