Da Ischia a Napoli, muore di Covid: c'è l'inchiesta. Il figlio: «Contagiata in ospedale, tre giorni in barella in mezzo ad altri ammalati»

Da Ischia a Napoli, muore di Covid: c'è l'inchiesta. Il figlio: «Contagiata in ospedale, tre giorni in barella in mezzo ad altri ammalati»
Lunedì 4 Gennaio 2021, 16:27 - Ultimo agg. 20:06
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Sarà effettuata oggi l'autopsia sulla salma di Maddalena Carneglia, la donna ischitana morta il 27 dicembre scorso al Cardarelli di Napoli per gli effetti del Coronavirus ma lì ricoverata inizialmente senza avere i sintomi del Covid. La donna era stata portata al Rizzoli di Ischia il 25 novembre per problemi alla milza risultando negativa al tampone; il 6 dicembre l'aggravarsi delle sue condizioni di salute ne aveva determinato il trasferimento in elicottero al Cardarelli dove - secondo la denuncia dei familiari - era rimasta per tre giorni al Pronto Soccorso su una barella e senza coperte assieme a numerosi altri ammalati. Dall'ospedale napoletano Maddalena Carneglia aveva più volte chiesto al figlio di essere trasferita altrove poiché non riceveva assistenza nè informazioni; dopo essere successivamente stata spostata nel reparto di Medicina, il 12 dicembre scorso le è stato diagnosticato il coronavirus che, secondo i sanitari del Cardarelli, è stata la causa del decesso avvenuto il 27 dicembre.

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Vito Calise, il figlio della signora Carneglia, dopo aver ricevuto comunicazione telefonica della morte della madre, si è recato dai Carabinieri di Forio presentando una denuncia trasmessa alla Procura della Repubblica di Napoli a seguito della quale sono state acquisite le cartelle cliniche del Cardarelli e nei prossimi giorni del Rizzoli.

Questa mattina è stata nominata la commissione medica che procederà nel pomeriggio all'esame autoptico della salma. «Quella di mia mamma è una vicenda inspiegabile - dice Vito Calise - l'abbiamo ricoverata senza alcuna ombra di Covid e ci hanno detto che è stata proprio quella la causa della sua morte. Qualcuno dovrà darci delle spiegazioni, mia madre è rimasta per giorni in mezzo a decine di ricoverati senza protezione e senza assistenza, è stata per un mese in due ospedali diversi e non ci hanno dato alcun referto». 

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