Donazione di sangue a rischio sull'isola d'Ischia dove, come denuncia la Fidas-Advs locale in una lettera aperta inviata ai vertici della Asl Napoli 2 Nord, del distretto sanitario 36, dell'ospedale Cardarelli e della struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali. Nella missiva a firma di Luigi Trani, presidente dei donatori isolani ma anche della Fidas regionale, si ricostruisce la vicenda nata dalla sopraggiunta indisponibilità dei locali del presidio sanitario San Giovan Giuseppe di Ischia Ponte, struttura che per collocazione e caratteristiche è la più idonea per accogliere le donazioni (tanto che qualche anno addietro si decise di spostarle lì dall'ospedale Rizzoli) e che il luogo che è espressamente indicato come sede delle donazioni nella convenzione sottoscritta tra la Fidas ischitana ed il Cardarelli.
Per problematiche legate all'orario di apertura del presidio (abitualmente la domenica per le donazioni) il direttore sanitario del distretto ha comunicato che l'unico dipendente disponibile ad aprire e chiudere i locali nei giorni festivi ha manifestato la sua indisponibilità e non avendo altri dipendenti disposti a svolgere turni straordinari e festivi non può più mettere a disposizione i locali di quella struttura per ospitare le donazioni.