Napoli, istituto Nazareth: cordata di ex allievi pronta a rilevarlo

Napoli, istituto Nazareth: cordata di ex allievi pronta a rilevarlo
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 30 Luglio 2022, 23:56 - Ultimo agg. 31 Luglio, 08:10
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Un barlume di luce per il futuro del Nazareth. C’è uno spiraglio per salvare il prestigioso istituto scolastico privato che per ragioni legate a morosità e situazioni debitorie ha dovuto chiudere i battenti poco tempo fa. Una cordata di volenterosi, capeggiata da un imprenditore napoletano, starebbe per farsi avanti e per acquisire la scuola nella quale si sono formate intere generazioni di vomeresi (e non solo).



Partiamo dalla fine. Cioè da quanto accaduto nelle ultime ore: quando dagli ambienti dell’Arciconfraternita dei Pellegrini un professionista ha lanciato l’idea ad altri confratelli, tra i quali un noto avvocato penalista, che si è detto disponibile a seguire nel percorso di “salvataggio” del Nazareth l’imprenditore che avrebbe espresso la propria disponibilità a rilevare la scuola di via Kagoshima, di proprietà della congregazione religiosa delle Dame di Nazareth. L’idea è diventata una sfida. Sollevare dal macigno debitorio che opprime le religiose e che potrebbe riuscire - con il sostegno anche di alcuni ex allievi dell’istituto che si sono detti disponibili a partecipare all’impresa - a far riaprire i battenti forse persino già per il nuovo anno.

Naturalmente l’operazione richiederà tempistica e trasparenza.

Anche se - almeno a giudicare dalle premesse e dalla mobilitazione che intorno alla proposta sta coagulando più di un’adesione da parte di ex studenti dell’istituto omnicomprensivo diventati ormai adulti e in molti casi anche affermati professionisti - è chiaro che dietro la “Opa” c’è una consistente componente affettiva. 

I nodi da sciogliere riguardano innanzitutto la situazione di dissesto finanziario in cui è sprofondata la scuola. Le criticità - come ha ben documentato lo scorso 21 luglio il nostro giornale - risalgono a diversi anni fa e riguardano i canoni di affitti, all’inizio agevolati e poi aumentati come da accordi tra la Congregazione.  Denari mai versati. Le suore hanno atteso per poi decidere di rivolgersi ai legali Francesco Massini e Valentina Moscato del foro di Roma. Causa iniziata nel 2019 e conclusasi con ben due sentenze esecutive di sfratto nel marzo scorso. La morosità ammonta ad oltre 320 mila euro. Un macigno, appunto. Un groviglio nato anche dall’accumularsi di tributi non versati, a cominciare da Imu e Tari non pagate, le tasse sugli immobili e sui rifiuti. 

Un futuro pieno di ombre e di nuvoloni neri anche per le famiglie, per quei genitori che avevano deciso di far proseguire ai propri figli (o di iscriverli) il percorso educativo già avviato. Il Nazareth di via Kagoshima ha sempre accolto studenti dalla scuola dell’infanzia al liceo, circa 500 studenti. A fronte del breve tempo che resta in vista di settembre, tutti riusciranno ad ottenere per il momento un nulla-osta per poter cambiare e scegliere nuovi istituti. Poi c’è l’altro nodo: quello che riguarda le e decine di dipendenti - insegnanti, bidelli, custodi e collaboratori esterni - per i quali, con l’improvvisa chiusura, si è spalancato il baratro della disoccupazione. 

Tra i primissimi a muoversi di fronte a questa situazione erano stati la presidente del Consiglio Comunale di Napoli, Enza Amato, e il presidente della commissione Bilancio, Walter Savarese, con una lettera inviata al sindaco Gaetano Manfredi, all’assessore alla Scuola della Regione Campania Lucia Fortini, al Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale e alla dirigente dell’Ufficio VI per l’Ambito Territoriale di Napoli, chiedendo un intervento volto a scongiurare la chiusura dell’istituto Nazareth. «Si stima che oltre 500 studenti di ogni ordine e grado, dal nido alle superiori, iscritti all’anno scolastico 2022/2023 a settembre non vedranno garantito il proprio diritto allo studio - scrivevano Amato e Savarese - La chiusura, annunciata peraltro con breve preavviso, lascerà senza lavoro tutto il personale, docente e non docente, e avrà importanti ricadute sul territorio vomerese, sulle famiglie e sulle altre scuole. Nell’auspicio che possa scongiurarsi la chiusura della struttura, chiediamo vengano messe in atto tutte le iniziative necessarie a consentire il regolare inizio dell’anno scolastico a settembre per gli allievi del Nazareth già iscritti».

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