Scuola, il ministro Bianchi da Napoli: «Investimenti al 52% al Sud col Pnrr»

Scuola, il ministro Bianchi da Napoli: «Investimenti al 52% al Sud col Pnrr»
Venerdì 8 Luglio 2022, 15:30
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Lo ius scholae «è un'iniziativa del Parlamento e il Parlamento nel nostro Paese è sovrano. È assolutamente materia che dev'essere trattata in Parlamento». Così il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, a Napoli per la presentazione del nuovo corso di laurea magistrale «Digital Humanities. Beni culturali e Materie letterarie» all'Università Suor Orsola Benincasa.

Quello della cittadinanza «è un tema importantissimo - ha sottolineato Bianchi - è un tema che affronta la nostra stessa condizione.

Non dimentichiamo che siamo anche un Paese che ha una caduta demografica importante. È assolutamente materia che dev'essere trattata in Parlamento, il Governo è l'esecutivo e quindi noi eseguiamo».

«Sono problemi antichi che abbiamo tamponato insistendo per il ritorno a scuola: abbiamo dimostrato che c'era la possibilità di riprendere e anche di tornare a crescere nonostante la crisi drammatica della pandemia». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, commentando i risultati del recente test Invalsi a margine di un convegno promosso da Confindustria Avellino sugli Istituti tecnici specialistici e sul rapporto tra mondo della scuola e lavoro.

«Abbiamo molto demonizzato la Dad. Se non l'avessimo utilizzata - ha aggiunto Bianchi - i ragazzi sarebbero stati completamente abbandonati, come è avvenuto in molti Paesi europei. Abbiamo fatto un salto di tecnologia che oggi dobbiamo mettere a frutto, facendo tesoro di tutto quello che abbiamo imparato per ricucire il Paese anche con la capacità di utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Dal canto nostro - ha concluso il ministro - stiamo facendo uno sforzo straordinario investendo massicciamente per formare 650 mila docenti all'uso del digitale, non soltanto per gli insegnanti di informatica, ma anche per quelli di latino e greco».

«Abbiamo una situazione molto variegata nel contesto nazionale sul piano degli indici di povertà educativa che poi diventano il trascinamento della povertà, dove noi interveniamo con una gamma di strumenti. È dagli asili nido che partono le differenze. I bambini arrivano alla prima elementare non scolarizzati, con problemi di linguaggio. Abbiamo quindi dato una quota rilevantissima dei soldi del Pnrr alla fascia pre-scolare, dovevamo dare il 40 per cento al Sud e siamo arrivati al 52 per cento» ha proseguito Bianchi.

«Le scuole non riceveranno un pacchettino di soldi in una valigia, è una linea di credito che si apre, daremo un dieci per cento di anticipo, se loro fanno delle progettualità condivise. Lo dice il decreto. E soprattutto possono fare rete, perché vige un principio di autonomia, ma soprattutto la rete deve coinvolgere altre scuole, tutte le scuole». Un esempio concreto: «La mia idea sulla città metropolitana di Napoli è fare una rete di scuole che risponda alla capacità di progettazione del territorio. In questo ci sarà anche la possibilità di coinvolgere soggetti esterni, il terzo settore, ma ancora una volta con l'autonomia delle scuole e con le regole con cui si coinvolgono gli esterni». 

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