Napoli, la Guardia di Finanza celebra il patrono San Matteo

Napoli, la Guardia di Finanza celebra il patrono San Matteo
di Giuliana Covella
Giovedì 22 Settembre 2022, 16:28
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Un momento ricco di emozione, spiritualità e attaccamento al dovere quello che questa mattina ha visto radunati i militari della Guardia di Finanza nella suggestiva basilica di San Francesco di Paola a piazza del Plebiscito per celebrare la festività del santo patrono, San Matteo. A presiedere la celebrazione eucaristica è stato S.E.R. Monsignor Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli, che ha ricordato la figura del santo. Nato in Galilea, di professione esattore delle tasse, apostolo ed evangelista, San Matteo fu proclamato patrono delle Fiamme Gialle d’Italia da Papa Pio XI nel 1934, con l’auspicio che tutti gli appartenenti al Corpo potessero, sulla base del suo esempio, unire l’esercizio del dovere verso lo Stato con la devozione a Cristo.

All’evento, accolte dal comandante interregionale dell’Italia Meridionale Gen. C.A. Michele Carbone e dal comandante regionale Campania Gen. D. Giancarlo Trotta, sono intervenute le massime autorità istituzionali, i vertici dell’autorità giudiziaria, delle forze di Polizia, delle Forze Armate e degli uffici Finanziari, che hanno condiviso il significativo momento spirituale con una rappresentanza di militari, di ogni ordine e grado, in servizio alla sede di Napoli, con i componenti degli organismi della rappresentanza militare, nonché con gli appartenenti alla locale sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri in congedo.

La cerimonia, concelebrata dal cappellano militare capo Monsignor Gerardo Sangiovanni e dal rettore della basilica padre Mario Savarese, rappresenta per tutti i “baschi verdi” un momento di intenso raccoglimento spirituale e di profonda coesione, soprattutto nel ricordo commosso dei militari caduti nell’adempimento del dovere, «tale da rinsaldare ulteriormente l’unità di intenti tra tutti i militari del Corpo, fortemente impegnati nell’opera di contrasto ad ogni forma di illegalità - come si legge in una nota - in ossequio alle istituzioni e nel rispetto delle leggi, con lealtà, abnegazione, nel silenzio e a costo di rinunce a sacrifici».

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