Napoli, la proposta dei commercianti: «A San Gregorio Armeno accesso a numero chiuso»

Napoli, la proposta dei commercianti: «A San Gregorio Armeno accesso a numero chiuso»
di Paolo Barbuto
Domenica 10 Dicembre 2017, 13:01
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D'accordo, l'invasione di turisti è piacevole, contribuisce al rilancio d'immagine e anche a quello economico della città. Però bisogna saperla affrontare nel modo giusto, e ai Decumani sono convinti che quello attuale sia sbagliato: «Bisogna limitare l'accesso delle persone a San Gregorio Armeno», dicono con forza dal centro storico. Lo dicono in parte i residenti che sono prigionieri della folla gioiosa, lo sostengono soprattutto i negozianti che per colpa del caos non riescono a vendere quanto dovrebbero.

«La gente è talmente paralizzata dalla ressa che non ha tempo per fermarsi a guardare l'esposizione, non riesce a divincolarsi per entrare nelle botteghe», dice l'architetto Gabriele Casillo, referente dell'associazione Corpo di Napoli alla quale fanno capo i pastorai di San Gregorio Armeno.

La proposta, spiega Casillo, è stata già presentata nel recente passato all'Amministrazione comunale nel corso di incontri non ufficiali: «Però pensavamo che avrebbero comunque dato ascolto alle nostre richieste - dice con amarezza Casillo - invece ci siamo ritrovati con il previsto assalto di turisti e senza nessuna organizzazione preventiva. Però c'è ancora il tempo, da qui al Natale, per proporre il correttivo che ha pensato chi vive questa zona da sempre e sa come gestire il flusso delle persone».

L'idea, insomma, è quella di bloccare l'accesso alla stradina dei pastori quando la folla diventa troppa. Secondo il progetto, il numero massimo di persone che il vicolo dell'artigianato riesce a sostenere è di cinquemila unità. Superato quel limite, la passeggiata tra le bancarelle e le botteghe artigianali diventa un inutile tormento per i visitatori, almeno così sostengono a San Gregorio. Ma a chi spetterebbe la decisione sulla «chiusura» della strada in caso di sovraffollamento? «Sarà il Comune a decidere. Noi pensiamo che basterebbero anche due pattuglie della Protezione Civile, una in cima alla strada, l'altra dalla parte opposta, collegate via radio per darsi un segnale - Casillo presenta nel dettaglio il progetto - quando il caos diventa insostenibile, l'accesso viene bloccato. Ma si tratta di soluzioni temporanee, ovviamente». Perché c'è un dettaglio sul quale i pastorai, per bocca del loro portavoce, pretendono chiarezza: non c'è una lista e a nessuno viene imposto il divieto definitivo di accesso. Si tratta solo di aver pazienza e di aspettare il momento migliore per poter accedere alla via del Natale eterno.

La proposta non viene guardata da tutti i bottegai con lo stesso entusiasmo, perché qualcuno ha paura che imporre il divieto di accesso potrebbe essere inteso come un respingimento dei turisti che, invece, rappresentano linfa vitale per i commercianti di quella strada. «Ma il problema è proprio questo - s'infervora Casillo - noi vogliamo offrire ad ognuno la possibilità di passeggiare fra pastori e presepi senza l'angoscia della ressa. Vogliamo che ciascuno possa avere il tempo di fermarsi ad osservare quelle opere d'arte che sono i pastori napoletani e che possa trovare il tempo di entrare, chiedere dettagli e magari anche fare compere. Con la situazione attuale, invece, tutto questo non può accadere. Chi passa a San Gregorio viene trascinato dalla massa senza riuscire a godersi la passeggiata».
Un'altra delle proposte che sta tornando a galla, in alternativa al numero chiuso, è quella del senso unico pedonale che per qualche tempo è stata adottato, con buoni risultati, ma che da almeno un lustro è stato messo nel cassetto. Nell'imminenza del Natale l'Amministrazione Comunale diramava un'ordinanza con la quale dava alla polizia municipale la possibilità di imporre la circolazione pedonale in un solo senso di marcia lungo la via dei pastori e prevedeva percorsi prestabiliti per i visitatori in modo da consentire a tutti di imboccare il percorso dal lato giusto. Secondo i detrattori di questa ipotesi, però, il senso unico pedonale non ha mai contribuito a rendere meno affollata la strada. Le persone erano comunque costrette in una calca insopportabile che non consentiva la sosta davanti alle bancarelle e alle botteghe.

 

Alla fine, l'avrete capito, è solo una questione di incassi. Ma non si tratta di una questione censurabile, anche perché l'intera economia di San Gregorio Armeno e di gran parte dei Decumani, si regge proprio sull'assalto del mese di dicembre che, da solo, contribuisce per oltre il 70% degli incassi annuali. Insomma, i soldi che vengono messi in cassa a Natale, servono per andare avanti anche a Ferragosto, sicché è necessario che l'esperienza di San Gregorio Armeno sia vissuta con serenità dai visitatori i quali, in questo modo, sarebbero anche maggiormente invogliati allo shopping.
Con la giornata di oggi si concluderà il lungo week end dell'Immacolata che ha portato a Napoli migliaia di turisti. La stagione natalizia si annuncia clamorosa sul fronte degli arrivi con gli alberghi e i Bed and Breakfast che già segnalano il tutto esaurito per Capodanno e che registrano segnali in fortissima crescita pure per i giorni di Natale tradizionalmente meno affollati degli altri.
Nel frattempo i presepi di San Gregorio Armeno sono stati protagonisti di una mostra in Piemonte. Per i giorni dell'Immacolata una delegazione di presepisti e pastorai napoletani ha portato un assaggio della tradizione partenopea ad Alessandria. Grande successo, ovviamente, e tanti piemontesi hanno promesso che verranno a guardare da vicino San Gregorio Armeno, la strada dove nascono quelle opere d'arte. Speriamo che riescano ad infilarsi nel numero chiuso...
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