Napoli zona rossa, protesta al mercatino di Fuorigrotta con le saracinesche alzate

Napoli zona rossa, protesta al mercatino di Fuorigrotta con le saracinesche alzate
di Oscar De Simone
Martedì 6 Aprile 2021, 12:48 - Ultimo agg. 12:53
3 Minuti di Lettura

Sono almeno in quaranta i negozi che questa mattina hanno rialzato le saracinesche al mercatino Metastasio di Fuorigrotta. Una protesta nata a seguito del mancato passaggio in zona arancione della Campania che, di fatto, ha bloccato una ripartenza che tutti aspettavano. Le attività di abbigliamento, tessuti e generi di prima necessità, fermate dal Dpcm dello scorso 2 marzo, oggi hanno riaperto al pubblico per lanciare un messaggio chiaro e forte al governo: «Rivogliamo il nostro lavoro e la nostra dignità». 

«Non possiamo più andare avanti – affermano i commercianti – e non abbiamo altra scelta.

Siamo consapevoli delle multe e delle sanzioni che potrebbero arrivare, ma siamo stati costretti ad agire in questo modo. Questo mercatino è all'aperto ed anche all'interno lo spazio è sempre arieggiato. La possibilità di contagio è molto bassa e ognuno di noi è attento alle regole imposte dallo Stato. Nonostante tutto siamo ancora chiusi mentre tutte le altre attività commerciali sono aperte. Questo è ingiusto e non ci stiamo. Abbiamo una dignità che da un anno a questa parte è stata calpestata da tutti. Soprattutto da chi decide per le vite nostre e delle nostre famiglie». 

Video

Una protesta che, in gran parte, si è spostata anche sull'autostrada all'altezza dell'uscita di Caserta nord. Lì un numeroso gruppo di rappresentanti della categoria, si è riunito per bloccare la strada in attesa di una risposta da parte del governo. «Abbiamo scritto in prefettura – affermano l'assessore della X Municipalità Giovanni Grilli e il presidente dell'associazione Associazione Nazionale Ambulanti Campania Salvatore Guerriero – e ora aspettiamo di sapere cosa accadrà. Nel frattempo però la protesta si è spostata in strada perché la tensione è veramente tanta. Una rappresentanza di lavoratori, tra l'altro, ha deciso di andare a Roma, per far sentire la propria voce. Ci sono centinaia di famiglie in difficoltà da un anno a questa parte e l'esasperazione adesso è incontenibile. Siamo disposti a cessare la protesta in ogni momento ma chiediamo riaperture immediate. Bisogna far ripartire un intero settore che ora più che mai è in ginocchio e non chiede altro che la propria vita ed il proprio lavoro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA