Napoli, la rabbia dei cittadini a causa del caro-benzina. «Il pieno? Non si può più nominare»

Distributore di carburante
Distributore di carburante
di Emma Onorato
Mercoledì 9 Marzo 2022, 17:32 - Ultimo agg. 18:24
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In città diventa quasi un lusso poter fare il rifornimento di carburate: i prezzi di benzina e disel sono ormai alle stelle. E con l'incessante corsa del caro benzina è ormai un miraggio riuscire a fare rifornimento con meno di 2 euro a litro (la verde  supera i 2 €/l anche in modalità self-service). Solo venerdì scorso le quotazioni dei prodotti petroliferi hanno chiuso in forte crescita, così le compagnie hanno visto in rialzo i prezzi raccomandati di benzina e disel.

Ma con l'impennata del costo del carburante, cresce proporzionalmente anche la preoccupazione dei cittadini. «È aumentato anche il prezzo del diesel che ha superato il senza piombo. Non si era mai vista una cosa del genere, è allucinante. Così ci costringeranno a non prendere più le automobili e camminare a piedi. Quindi speriamo che almeno il trasporto pubblico migliori di efficienza», commenta un cittadino mentre fa rifornimento di carburante presso un distributore di Fuorigrotta.

Qui l'asticella del diesel schizza a 2,17 euro al litro, superando il prezzo della benzina fissato a 2,12 €/l: «Non si può andare avanti così. Con 10 euro di benzina la lancetta quasi non si muove. Il pieno non lo posso più nominare».

Se da un lato il caro energia e la guerra in Ucraina stanno facendo lievitare vertiginosamente i prezzi del carburante, per qualche napoletano la responsabilità principale «risiede in tutto quello che negli anni si poteva fare ma non è stato fatto. Abbiamo delle grandi riserve di energia, ma non le abbiamo mai sfruttate.  Oggi ci troviamo in una situazione difficile e ritengo che il governo debba prendere dei seri e concreti provvedimenti». Si fa riferimento alle accise «che gravano sul carburante, che potrebbero essere diminuite, o addirittura enucleate, per cercare di dare un po' di ossigeno fino a quando non ci sarà una ripresa dell'energia».

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Anche i fruitori più ostinati nel trovare un distributore più conveniente, si sono rassegnati all'idea di poter risparmiare. C'è da evidenziare che il caro benzina grava soprattutto su quei cittadini che abitualmente si mobilitano su due - o quattro ruote - per lavorare. «Io devo per forza lavorare con la moto - commenta un rider - e allora cerco di risparmiare, ma ho visto che è impossibile trovare la benzina a meno di 2,20 €/l , e stiamo parlando di un self service». I prezzi sul display dei distributori aumentano ogni giorno e per i consumatori è diventa un'utopia la possibilità di poter tornare a fare il pieno alla propria auto: «Uso la macchina per andare a lavoro, ma ne farei volentieri a meno», commenta un signore nei pressi di un distributore. Poi aggiunge «Sto mettendo 20 euro di benzina ogni due giorni. Quando posso cerco di lavorare in smart working». Il lavoro agile sembrerebbe la soluzione migliore per dribblare l'impennata dei prezzi ma, per ovvie ragioni, è una possibilità che non tutti possono permettersi. E intanto, se i prezzi dovessero continuare a salire, c'è chi dichiara che si troverà costretto a non prendere più la macchina.

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