Napoli, le «Giovani Promesse» di Materdei riscoprono le bellezze della città

Napoli, le «Giovani Promesse» di Materdei riscoprono le bellezze della città
di Emiliano Caliendo
Martedì 21 Giugno 2022, 19:36
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Troppo spesso negli ultimi tempi i fatti di cronaca della città di Napoli hanno raccontato una realtà fatta di episodi di violenza ingiustificata, con protagonisti giovanissimi, spesso minorenni. Ecco, sarà una frase fatta ma non bisogna generalizzare, perché se è vero che in città la spirale di violenza aumenta giorno dopo giorno, si manifestano anche eccezioni positive che non vanno trascurate ma raccontate.

Tra queste l’associazione «Giovani Promesse di Materdei». «Giovani Promesse – dice il suo presidente Salvatore Paternoster 24 anni, studente universitario - nasce nel 2019 nel quartiere Materdei principalmente per abbattere il muro dell’indifferenza nei confronti dei giovani. Abbiamo fondato questa associazione insieme ai ragazzi di Materdei ma anche della Sanità e di altre zone di Napoli proprio per lanciare un segnale: troppo spesso i giovani fanno notizia solo quando accadono fatti di cronaca nera, quindi qualcosa di negativo. Mai il contrario. Ci siamo riuniti e ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per cambiare questa situazione?». Allora un gruppo di giovani, tutti intorno ai vent’anni di età, nel 2019 ha deciso di rimboccarsi le maniche col fine di valorizzare il proprio quartiere, Materdei. Un limbo geografico e sociale a metà strada tra il ventre della Sanità e i quartieri collinari della città. «Decidemmo quindi di fondare l’associazione. Iniziammo a prenderci cura del quartiere perché non sopportavamo più di dover vedere il degrado ci circondava. Coinvolgendo la cittadinanza, iniziammo a prenderci cura dell’aiuola di piazza Scipione Ammirato. A distanza di qualche anno l’abbiamo poi adottata insieme al Comitato Cittadino Martedei».

Poi l’idea divenuta subito realtà di un progetto di recupero sociale in grado di distogliere i giovani dal richiamo della strada, mostrando loro l’esistenza del bello, ovvero delle meraviglie storiche del territorio metropolitano di Napoli e campano, di cui spesso si disconosce anche l’esistenza. «Oggi – dice con orgoglio Salvatore - grazie all’aiuto di alcune aziende, siamo riusciti a far partire un progetto denominato “Le Giovani Promesse riscoprono le bellezze”.

Il progetto consiste nel visitare i luoghi più belli della Campania e di Napoli. Viviamo in una terra ricca, tra le più belle del mondo, con un patrimonio culturale inestimabile. Questo patrimonio i giovani devono conoscerlo. Troppo spesso abbiano notato che questi sono indifferenti alle bellezze che abbiamo nella nostra città». «Il concetto di bellezza – prosegue - è una forma curativa in grado di curare l’anima, la depressione. E permette loro di stare lontani da tutta quella tecnologia che gli fa passare troppo tempo sui dispositivi digitali. L’obiettivo è quello di rendere partecipi i giovani alla bellezza della città di Napoli. Non va solo denigrata come fanno alcuni media nazionali e locali».

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Le visite si sono svolte all’acquario Anton Dohrn, alla Reggia di Caserta, al Palazzo Reale di Napoli, al Parco Nazionale del Vesuvio e Villa Certosa. Luoghi a un tiro di schioppo dai vicoli dei quartieri popolari di Napoli. Siti tanto vicini quanto sconosciuti per la maggioranza di questi giovani. «Quando si rendono conto che esistono posti bellissimi nella propria terra restano meravigliati. Parliamo di giovani – spiega Salvatore - che conoscono solo il loro quartiere e che quindi vivono in un ghetto che poi diventa gabbia mentale». Molti di questi «scugnizzi», tramite la vita associativa, hanno iniziato a imparare cosa significhi cittadinanza attiva, traendo una lezione di educazione civica che talvolta l’istituzione scolastica ha difficoltà a impartirgli. Giuseppe, Gennaro, Marco – solo per citarne alcuni – sono studenti di scuola superiore che danno il massimo nello studio, lontano dalle tentazioni e dalle false illusioni che una Napoli tentacolare è sempre lì, pronta a offrire. Poi c’è chi come Massimiliano, laureato in Culture digitali e della Comunicazione, proviene da un quartiere «bene» della città e ha deciso di mettere le proprie competenze al servizio del progetto «Giovani Promesse». Un melting pot di esperienze che attraverso la comune volontà di elevazione culturale e civica, riesce nel piccolo di un gruppo di giovani a fare sistema e attrarre a sé sempre più ragazzi. Il trionfo non scontato di esempi positivi. Anche a Materdei, soprattutto a Materdei.

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