Sono una trentina, poco più di un terzo del numero totale dei docenti del «Sannazaro». In questi giorni sono turbati da quanto sta emergendo sul loro liceo e solo ora stanno trovando la forza di sputare il rospo, dopo anni in cui si dicono «umiliati ripetutamente da un'autocrate». Non vogliono rendere pubblici i loro nomi perché temono «ritorsioni» sebbene abbiano raccontato le loro vicende con la loro voce, dichiarando il proprio nome e ruolo. Hanno voluto mettere tutto nero su bianco, firmando un documento congiunto, in cui elencano perplessità e denunciano un modus operandi della preside Laura Colantonio non conforme a quanto previsto dalla legge.
I docenti precisano di non aver saputo delle attività didattiche extra moenia per almeno 5 classi al giorno «senza che i consigli di classe si fossero riuniti. È vero che attività didattiche extra moenia sono previste dal Piano Triennale dell'Offerta formativa (Ptof), ma è anche vero che esse devono essere programmate dal Consiglio di classe e non organizzate in modo estemporaneo a inizio d'anno. Poi abbiamo capito che non era solo una scelta irrituale, bizzarra ma, tutto sommato, legittima. Si doveva uscire perché non c'erano aule per tutti: 48 aule non bastano per 53 classi».
Nel documento i docenti ribadiscono che «la decisione di risolvere i problemi determinati dall'esubero di iscrizioni con sistematiche uscite sul territorio la troviamo a dir poco stravagante», consci che «l'esubero di iscritti non è un accidente ma un dato di fatto di cui si aveva contezza a partire dal marzo scorso».
I docenti sottolineano poi che «un'articolazione tanto innovativa e moderna del tempo scuola dovrebbe essere progettata e condivisa dal Collegio docenti e comunicata tempestivamente alle famiglie e agli studenti. E anche l'interpretazione più estrema della Legge 107/2015 (cosiddetta Buona scuola) non esonera il dirigente dal comunicare tempestivamente le sue decisioni all'intera comunità educativa. Mai la soluzione dei problemi logistici dovuti all'esubero di iscrizioni è stata messa all'ordine del giorno di un Collegio docenti dello scorso anno o dell'anno in corso e, nonostante tutto, il Collegio docenti è l'organo che ha competenza sulla didattica e, se non abbiamo capito male, le uscite di questi giorni sono attività didattiche».
Si definiscono «molto delusi e amareggiati» per queste manchevolezze della preside, pur precisando che si tratta «dell'ultimo atto di un lungo processo che ha portato a un black-out di comunicazione nella scuola di cui non ci sentiamo responsabili. Ognuno di noi vive e lavora nella convinzione che la scuola sia comunità educante che può funzionare solo se si dialoga con franchezza, alla pari, lontano da ogni forma di verticismo o aziendalismo, corpi estranei che, come ci insegna ciò che è avvenuto in questi giorni, portano solo danni rischiando di infangare la reputazione di uno dei più prestigiosi licei d'Italia».
Esplode la rabbia dei professori: infangata la reputazione del liceo Sannazaro
di Mariagiovanna Capone
Domenica 16 Settembre 2018, 15:00
- Ultimo agg.
17 Settembre, 07:00
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Infine l'augurio «che possa prevalere la volontà di fare un passo indietro; di ricominciare a decidere collegialmente per costruire un scuola capace di formare cittadini consapevoli. È stato commesso un errore ma dagli errori si può imparare».
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