Napoli, i «furbetti» del Loreto Mare
traditi dalla tecnologia

Napoli, i «furbetti» del Loreto Mare traditi dalla tecnologia
Sabato 25 Febbraio 2017, 12:56 - Ultimo agg. 13:00
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A mettere nei guai i cosiddetti «furbetti del cartellino» dell'ospedale «Loreto Mare» di Napoli, dove ieri 55 dipendenti sono stati raggiunti da un'ordinanza di arresti domiciliari (quasi tutti però dovranno recarsi al lavoro), è stata anche la tecnologia. Non solo attraverso i tradizionali appostamenti, pedinamenti e intercettazioni telefoniche i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità sono riusciti a stabilire che alcuni degli indagati non erano in ospedale, dove però la loro presenza era stata «certificata» invece da altri colleghi che avevano 'strisciatò i loro badge.


Come si legge nell'ordinanza di oltre 230 pagine emessa dal gip Pietro Carola, i militari hanno accertato gli spostamenti seguendo la 'scià lasciata dai loro telefonini, che nel corso della giornata hanno agganciato diverse celle telefoniche. Insomma se fossero stati in ospedale il cellulare avrebbe dovuto far riferimento ad un unico ripetitore. Ma non solo. Dati relativi a presenze ed assenze sarebbero stati modificati, secondo l'impianto accusatorio, anche attraverso l'accesso al sistema informatico.
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