Lungomare di Napoli senz'auto, favorevoli e contrari: «Ok alla chiusura ma attenti al traffico»

Lungomare di Napoli senz'auto, favorevoli e contrari: «Ok alla chiusura ma attenti al traffico»
di Gennaro Di Biase
Martedì 21 Dicembre 2021, 23:57 - Ultimo agg. 23 Dicembre, 09:41
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Meglio il lungomare “ri-liberato”, come durante le festività, o via Partenope aperta al traffico? Il dibattito è aperto, con la fine dell’odissea della chiusura della Galleria Vittoria - tornata percorribile domenica, a 450 giorni dal crollo - e dopo le parole del sindaco Manfredi, che ha parlato dell’ipotesi, da valutare a gennaio, di una «gestione flessibile del lungomare, che potrebbe essere aperto alle auto quando la domanda di traffico è più elevata». Abbiamo interpellato dieci personaggi napoletani. Scrittori, studiosi, artisti, attori, imprenditori e sportivi. Ecco le loro posizioni.

Non ha dubbi, lo scrittore Maurizio de Giovanni: «Una volta ripristinato il doppio senso della Galleria Vittoria, non vedo perché non pedonalizzare via Partenope - spiega - Non sono d’accordo con l’idea dell’apertura al traffico: non vedo problematiche al riguardo. Serve invece un intervento di arredo urbano e sul verde: l’incendio in Villa Comunale, in questo senso, è un segnale dell’abbandono. Non si rischi di perdere i fondi del progetto di restyling. La città ha digerito la pedonalizzazione di via Partenope». «Sono favorevole alla pedonalizzazione - dice Carlo Silipo, pallanuotista olimpionico e coach del Setterosa - Aprire al traffico via Partenope sarà un incentivo all’uso delle macchine. Vanno implementati i trasporti pubblici. Aprii un pub sul lungomare nel 2011, quando era ancora aperto al traffico. Con l’America’s Cup del 2012 si chiuse, e da allora restò senz’auto». «Credo che il lungomare liberato somigli alla liberazione che Bassolino fece di piazza del Plebiscito - commenta Domenico Sepe, scultore - Sono propenso alla valorizzazione delle aree pedonali e al potenziamento del trasporto pubblico». «Sono per il lungomare liberato - osserva Patrizio Rispo - ha mosso un’economia notevole, e da un punto di vista estetico è tutto migliorato. La cittadinanza si è già ampiamente abituata a quell’area pedonale. Le automobili dovranno appartenere al passato». «In via dei Fori Imperiali a Roma, le auto non passano solo nel weekend - argomenta il sociologo Domenico De Masi - L’assenza di veicoli è un segno di civiltà.

Se si eliminano dei luoghi di aggregazione sociale bisogna poi crearne degli altri, o si rischia di danneggiare la vita della comunità. Credo che Napoli si fosse abituata a un lungomare senz’auto, non mi è parso che ci fosse una forte richiesta popolare di far tornare il traffico in via Partenope. Quando passeggio lì, noto centinaia di volti felici».

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C’è anche chi è d’accordo con la riapertura al traffico ipotizzata da Manfredi: «Valuto bene l’idea del sindaco di riaprire alle auto - ricorda l’attrice Marisa Laurito - Sono rimasta imbottigliata nel traffico, di recente, nonostante la riapertura della Galleria Vittoria. Napoli purtroppo ha poche strade, e ben venga la circolazione di veicoli su via Partenope, se serve a migliorare la vita dei cittadini». «Sono d’accordo con l’interpretazione di Manfredi - commenta Giulio Pane, già ordinario di storia dell’architettura alla Federico II - I danni subiti dalla Galleria Vittoria dimostrano che quell’arteria non può essere dismessa in via definitiva. Abbiamo un passato di trascuratezza rispetto a certe tematiche: si è lasciato crescere a dismisura la città a Occidente, tra Vomero e Posillipo, e questo lo si paga oggi con una viabilità sbilanciata e sofferente in quelle zone. Il lungomare liberato ha creato un indotto monoculturale, destinato a un unico uso: la ristorazione». «Credo che una soluzione flessibile possa andar bene, per tanti motivi - commenta il filosofo Roberto Esposito - tra cui la contingenza del Covid e l’importanza di via Caracciolo come arteria del traffico. I criteri assoluti, nella gestione degli spazi cittadini, non sono mai definitivi». Posizione più sfumata quella della scrittrice Viola Ardone: «Non ho un’idea fissa sull’argomento ma è chiaro che la liberazione del lungomare deve essere compatibile con il traffico. La mobilità deve essere sostenibile anche per i napoletani. Nella città ideale direi che il lungomare va pedonalizzato, speriamo che questa città ideale diventi reale». «Il lungomare chiuso non mi dispiace, onestamente - conclude l’imprenditore Maurizio Marinella, la cui attività si trova in piazza Vittoria - Sotto Natale il traffico è molto intenso e ci massacra, ma i turisti apprezzano l’assenza di automobili. Stiamo a vedere come reagisce il traffico dopo l’apertura della Galleria, ma dico sì al lungomare liberato, a patto che la zona non sia congestionata di lamiere. Se la circolazione dovesse intasarsi, si valuti l’apertura alle auto durante la settimana». 

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