Napoli, manifestazione per Siani: «Così Giancarlo ci ha insegnato il coraggio, i valori, la legalità»

Napoli, manifestazione per Siani: «Così Giancarlo ci ha insegnato il coraggio, i valori, la legalità»
Lunedì 19 Settembre 2022, 22:58 - Ultimo agg. 20 Settembre, 19:00
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«Il coraggio di raccontare la verità». «La lotta contro l’omertà». «I valori e gli ideali», «il contrasto all’illegalità». I ragazzi di Giancarlo Siani si sono dati appuntamento alla Torre Francesco dove ha sede Il Mattino per festeggiare il compleanno di Giancarlo Siani, avrebbe compiuto 63 anni, ucciso 37 anni fa. La torta su un tavolino, i cartelli con le parole coraggio, ideali, libertà, e lo slogan «non muore mai chi lotta per la verità». E i suoi ragazzi, quelli di radio Siani, l’associazione contro la camorra, e chi crede nel lavoro svolto da Siani e dalla continua ricerca della verità. E chi si è trasformato giornalista per un giorno partecipando al contest «Giancarlo avrebbe scritto di...»

Da 11 anni, racconta Giuseppe Ruocco, organizziamo questa festa.

Lo vogliamo ricordare così, perché non muore mai chi lotta per la verità, per questo facciamo la torta e stappiamo lo spumante e nessuno, aggiunge, deve pensare ad una cerimonia politica, siamo apartitici e liberi come lo era Giancarlo.

I suoi ragazzi Chiara, Teresa, Marco, Valentina, Rose e gli altri sono quelli che l’hanno conosciuto attraverso gli articoli dei giornali o ne hanno sentito parlare a scuola e sono stati attratti dalla figura di questo giovane cronista brutalmente ucciso 37 anni fa. «Ho imparato da Giancarlo - spiega Chiara - che si deve mai smettere di combattere per la legalità e la verità e nel nostro piccolo crediamo di farlo». 

«Giancà - gli fa eco Teresa - ci ha insegnato il coraggio e la determinazione, lui è morto per i suoi ideali dobbiamo prendere esempio dalla sua persona». «Speriamo - aggiunge Marco - di riuscire a far comprendere ai ragazzi per cosa vale la pena combattere davvero e dalla parte di chi stare, la legalità sempre e comunque». «Ha dato la sua vita - spiega Eva - ma ha portato a galla anche la parte della Napoli e della provincia che combatte l’illegalità». Il muro di omertà, ammettono, non è abbattuto. Anzi con la pandemia è aumentato e le fila della criminalità di fronte alle difficoltà delle persone, delle famiglie, hanno arruolato giovanissimi. II risvolto drammatico della pandemia - aggiungono - è che hanno tolto giovani alla scuola e li hanno spinti verso la criminalità. E una certezza: «Non c’è oggi nessuno Giancarlo Siani, ci sono piccole realtà che combattono per portare a galla la verità, lui ha lottato per la vita, altri sopravvivono grazie alle scorte». Alla festa anche il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: «Il Paese oggi è peggiorato, Siani ha dato la vita per il suo lavoro, per combattere l’illegalità, per far emergere la verità, ma quanti si sono tatuati il suo nome sul braccio altrove e quanti invece hanno il nome di Cutolo, o Di Lauro, Contini...il murale per Siani è stato fatto dalle istituzioni, quelli dei carnefici dai cittadini, questo deve cambiare». 

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Il 23 settembre, sarà in edicola allegato a Il Mattino, il libro “Il mio Siani”, con il ricordo e le testimonianze di personaggi della cultura, del giornalismo, dello sport e dello spettacolo, ai quali las morte di Siani ha cambiato la vita. con le testimonianze del direttore Francesco De Core, del ministro della Giustizia Marta Cartabia, Ludovica e Gianmario Siani, Armando D’Alterio, Pietro Perone, Pietro Gargano, Don Tonino Palmense, Raffaele Lorusso e tanti altre testimonianze.

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