Napoli, Mattarella e il presidente algerino Tebboune in tour nel Museo di Capodimonte

Napoli, Mattarella e il presidente algerino Tebboune in tour nel Museo di Capodimonte
Venerdì 27 Maggio 2022, 16:54 - Ultimo agg. 28 Maggio, 07:03
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Visita a Capodimonte per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente dell'Algeria Abdelmadjid Tebboune, arrivati a Napoli nel primo pomeriggio.

 

Giunti in treno, si sono recati a Villa Rosebery, residenza presidenziale di Posillipo, prima di trasferirsi al Museo e Real Bosco di Capodimonte per visitare la mostra «Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli».

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I due Capi di Stato sono stati accolti dal direttore del Museo, Sylvain Bellenger, dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dal prefetto di Napoli Claudio Palomba. Mattarella è tornato a Capodimonte a 3 anni di distanza dalla sua ultima visita per la mostra «Caravaggio a Napoli» insieme alla figlia Laura e il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

La permanenza nel museo è durata all'incirca 30 minuti; con loro anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. I presidenti sono attesi all'aeroporto militare di Capodichino dove ci sarà la cerimonia conclusiva della visita. Tebboune partirà per rientrare in Algeria. Mattarella invece si recherà a Nusco, in provincia di Avellino, per i funerali di Ciriaco De Mita. 

 

Il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger ha omaggiato, per via protocollare, i due presidenti con due vasi in porcellana tenera e oro zecchino dipinto a mano a terzo fuoco della collezione "I Fiori" in edizione limitata.

La sommità del vaso è decorata con applicazioni plastiche di fiori in porcellana secondo l’antica tradizione della Real Fabbrica di Capodimonte. La Real Fabbrica della porcellana di Capodimonte, fu creata da re Carlo di Borbone, a Napoli dal 1743. E’ considerata tra le più raffinate manifatture di porcellana europee. Nella sede della storica Manifattura settecentesca ora sorge la scuola "Caselli" ad indirizzo raro che detiene il marchio di fabbrica registrato, è l’unica realtà produttiva a fregiarsi del giglio borbonico.

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