I carabinieri del gruppo forestale e del Nipaaf di Napoli, insieme a quelli delle stazioni dipendenti e del reparto Parco Nazionale del Vesuvio hanno ispezionato 11 siti di produzione e distribuzione di buste di plastica.
I controlli, eseguiti nell’ambito di una campagna di contrasto al commercio di buste di plastica illegali, sono stati indirizzati alla verifica della conformità dei sacchetti di plastica ai requisiti vigenti di biodegradabilità e compostabilità, previsti dal Testo Unico ambientale.
Ben 7 tonnellate e mezzo di sacchetti non conformi sono state poste sotto sequestro: circa 2 milioni di pezzi per oltre 135mila euro in sanzioni.
Due le persone denunciate, sequestrati i siti di produzione perché ritenuti privi di autorizzazione all'emissione in atmosfera.
Il bilancio dei controlli consente di fornire un quadro chiaro e preoccupante sulla persistente diffusione di vecchi shoppers, prodotti con plastiche la cui produzione e distribuzione minaccia concretamente gli ecosistemi e la catena alimentare.
Secondo una ricerca svolta da un’associazione di categoria, il mercato degli shoppers è viziato da un tasso di illegalità che raggiunge il 30%.
La normativa vigente ha sancito, già dal 2012, l’uso obbligatorio delle buste di plastica biodegradabili e compostabili, realizzate con polimeri riciclabili di pari passo con la frazione organica dei rifiuti urbani.
La campagna di controlli è votata alla tutela del consumatore finale, spesso inconsapevole dei rischi che comporta l’utilizzo e l’abbandono di buste non tracciate. Un danno incalcolabile per l’ambiente e per l’uomo stesso.
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Grazie alla collaborazione di personale tecnico dell’Asl Napoli 3 è stato sequestrato anche un locale dove erano stoccate 36 pedane sulle quali erano poggiati alimenti in cattivo stato di conservazione e privi di qualsiasi tracciabilità: decine di chili di sale per alimenti, oltre 200mila cartoni per pizza ammuffiti, sacchi di farina e pelati.