Napoli, minacce choc con le forbici
poi rocambolesca fuga ai Quartieri

Napoli, minacce choc con le forbici poi rocambolesca fuga ai Quartieri
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 1 Agosto 2019, 09:09
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In principio c'è chi ha temuto che si trattasse di una «replica» di quanto era accaduto solo poche ore prima a Monterusciello. Un ragazzo di 21 anni, in evidente stato di agitazione, è entrato in un panificio non lontano dalla Pignasecca impugnando un paio di forbici e minacciando, senza apparente motivo, un dipendente che era al lavoro. Subito dopo è fuggito e si è barricato in casa. A quel punto è scattato l'allarme. In pochi minuti l'intera zona di via Carlo Nazzaro, nel cuore dei Quartieri spagnoli, si è trasformata in un'area sotto assedio: e si è temuto di trovarsi di fronte ad una replica della scena che per quasi 27 ore ha terrorizzato l'intera comunità di residenti di via Brancato per le minacce portate da un 25enne che minacciava di far saltare in aria un'intera palazzina con una bombola di gas.

 

Nella zona di Montecalvario sono giunte immediatamente le forze dell'ordine. Poliziotti e carabinieri hanno circondato lo stabile in cui il 21enne Mario Garnieri - questo il nome del protagonista - si era barricato. Si sono vissuti momenti di fortissima tensione. Alla fine Garnieri è stato bloccato: a catturarlo, dopo un tentativo rocambolesco di fuga, sono stati i militari dell'Arma.

SUI TETTI
Ma ricostruiamo quest'ora di panico generale. Tutto inizia poco dopo l'alba, quando il 21enne - in evidente stato di agitazione forse per l'assunzione di sostanze stupefacenti e senza reali motivi - fa irruzione nel panificio provocando gli operai. È come se cercasse la lite a tutti i costi, appare aggressivo e, soprattutto, ha tra le mani un paio di grosse forbici che inizia pericolosamente a brandire contro uno dei malcapitati. Volano parole grosse, forse si arriva anche ad un contatto fisico, ma fortunatamente nessuno rimane ferito. Poi il ragazzo fugge, dirigendosi a piedi verso una palazzina di via Carlo Nazzaro nella quale abitano i nonni. Nel frattempo l'allarme alle forze dell'ordine è giù stato lanciato. La zona dei Quartieri a quell'ora è già molto affollata: e la paura diventa subito contagiosa tra passanti e residenti.
Mario, che alcune persone della zona indicavano erroneamente come agli arresti domiciliari, era in realtà libero e non sottoposto ad alcuna misura restrittiva. Sono ormai le dieci e trenta. L'edificio viene circondato, gli investigatori tentano di riportare il giovane alla ragione. Ma è tutto inutile. Da una finestra il ragazzo urla frasi incomprensibili, e si arriva così al culmine della tensione.
Quando comprende di non avere più vie di fuga su strada, Garnieri tenta una mossa estrema. Riesce a guadagnare il terrazzo dell'edificio, e da quel terrazzo al quarto piano si lancia incoscientemente verso un tetto vicino. Non c'è dubbio che il soggetto si trova ancora in un profondo stato confusionale, e solo per un miracolo viene evitata una tragedia. In maniera rocambolesca Mario riesce persino a raggiungere la strada: ma qui - lungo via Concezione a Montecalvario - trova, ad attenderlo, i carabinieri che non hanno difficoltà a bloccarlo (anche perché non era più armato).
r Pronuncia frasi senza senso, e ci vorrà del tempo perché torni alla ragione. Alle undici arriva l'epilogo: il 21enne - dopo essere stato portato in caserma - viene denunciato per minaccia aggravata.
I TESTIMONI
«Sono stati momenti terribili - commentano due vicine di casa dei nonni del ragazzo, che si trovavano in strada al momento del suo - Quando abbiamo visto arrivare i carabinieri abbiamo pensato al peggio, e ci siamo barricate in casa». Particolarmente concitate le ultime fasi di questa mattinata drammatica: «Quando l'ho visto salire sul terrazzo - spiega un commerciante della zona - ho avuto paura che la situazione fosse sul punto di trasformarsi in tragedia. A vedere quella scena siamo rimasti tutti con il fiato sospeso». I carabinieri hanno anche ascoltato i dipendenti del panificio preso di mira dal ragazzo, i quali hanno confermato lo stato di profonda agitazione psichica del denunciato.
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