La voce circola velocemente tra i genitori degli adolescenti. La denuncia di tre mamme contro il titolare di un baretto a vicoletto Belledonne che aveva venduto alcol alle figlie di tredici anni, fa il giro del web. Insieme con l’appello lanciato dal questore Giuliano che sollecita le famiglie a denunciare chi viola la legge che impone il divieto di vendere alcol a ragazzini con meno di diciotto anni.
Pronta la reazione dei gestori affidata a Aldo Maccarone, presidente dell’associazione “Chiaia Night” e titolare di due locali in via Bisignano. «Se è vero che chi infrange la legge va giustamente punito - dice Maccarone, anche rappresentante dei locali di via Aniello Falcone - è pure vero che le mamme farebbero bene a controllare meglio i propri figli».
Gran folla e tanta illegalità. La movida napoletana resta un problema su tutti i fronti. Da qui il plauso dei genitori all’invito che il questore ha rivolto a tutti con l’obiettivo di stanare quanti esercitano la loro attività senza rispettare le regole. La prima a scendere in campo è Federica Mariottino, avvocato, tre figli, dai 18 agli 11 anni, ideatrice e tenace animatrice dell’associazione «31salvatutti», un gruppo fondato sui social all’indomani della morte di Nico Marra - il ragazzo che perse la vita a Positano dopo una serata ad alto tasso alcolico - nato con l’obiettivo di proteggere i più giovani dai rischi che derivano dall’uso di alcol e droghe. L’avvocato crede con forza nella collaborazione con le istituzione e si rivolge direttamente ai genitori dei ragazzi: «Fate come le tre mamme che con la loro denuncia hanno dato la possibilità al questore di chiudere quel baretto di Chiaia. Può darsi che dopo il secondo stop, e le conseguenti sanzioni, il gestore abbia finalmente capito che l’alcol ai ragazzini non lo deve vendere».
E c’è un altro appello che la coordinatrice di «31salvatutti» vuol lanciare, stavolta ai ragazzi più grandi, i maggiorenni, ai quali chiede di proteggere i più piccoli: «Se li vedete al bar, con un cicchetto o una birra tra le mani, non fate finta di niente. - dice la Mariottino - Potrebbero essere i vostri fratelli minori e allora avete il dovere di metterli in guardia. E poi segnalate i locali dove li avete trovati a bere e denunciate i titolari. Se non avete voglia di farlo in prima persona, scrivete pure alla nostra associazione. Ce ne occuperemo noi. Le forze dell’ordine sono dalla nostra parte - conclude - ma hanno bisogno anche del nostro aiuto».