Montano persino le frecce direzionali, i nuovi monopattini che sbarcano in città, che sono a prova di buche e dissesti stradali. In altre parole, Helbiz rinnova la flotta dei 900 mezzi elettrici partenopei, e dall’azienda statunitense (nata però in Italia) emerge grande soddisfazione sul comportamento dei napoletani rispetto ai monopattini. Napoli è “virtuosa”, quanto al trasporto elettrico. In cima alle classifiche nazionali sia riguardo al tasso di vandalizzazione e incidentalità (il più basso del Paese), sia per quanto riguarda il numero delle corse effettuate dagli utenti in funzione della popolazione. Si tratta di tendenze importanti, soprattutto nell’ottica della ripresa del turismo che è già realtà e che, nel post-Covid, ha un’anima green ed ecosostenibile invocata dagli stessi vacanzieri. Le tematiche del climate change sono molto attenzionate, specialmente tra i turisti delle giovani generazioni.
Le novità dei monopattini Helbiz, che saranno azzurri, andranno a semplificare il viaggio per gli utenti che affrontano le dissestate strade cittadine, grazie a un ammortizzatore anteriore che elimina l’effetto tremolante sulle vie messe peggio. Poi i mezzi potranno contare su un doppio freno, un paraurti più robusto, frecce anteriori e posteriori. Altro dato importante per chi si mette alla guida è l’installazione di un portacellulare per consentire a chi si muove col navigatore di seguire Google maps senza distrazioni. La sostituzione della flotta dei monopattini da parte dell’azienda è praticamente finita. E, qualora Palazzo San Giacomo ne manifestasse l’esigenza, dalla Helbiz filtra la disponibilità ad aumentare i mezzi su territorio partenopeo, magari anche con gli scooter elettrici (i monopattini a Napoli sono 1800, se si sommano anche quelli dell’altra azienda che li mette a disposizione in città, in accordo con l’amministrazione comunale).
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«Dopo un anno e mezzo di servizio su Napoli - spiega Matteo Mammì, Ceo di Helbiz Emea - Il punto della situazione è molto positivo. Sia come tasso di utilizzo che come organizzazione del servizio, Napoli è tra le eccellenze in Italia. I punti più frequentati per l’uso dei monopattini sono piazza Vittoria, piazza Vanvitelli, piazza Municipio, Fuorigrotta. La tratta dei nostri mezzi copre più di trenta chilometri quadrati. Napoli, Torino e Milano sono state le prime città in cui abbiamo sostituito la flotta. Siamo ovviamente al servizio delle strategie dell’amministrazione. Se vorranno aprire a nuove tipologie di mezzi, come bici o scooter elettrici, saremo pronti a offrire».
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Data la mappa dei check point di maggiore utilizzo, diffusi specialmente nella zona del Vomero, del distretto di Chiaia (tra lungomare e le vie dello shopping) e nei punti di maggiore afflusso turistico, scopriamo che a guidare il monopattino (che costa 0,25 al minuto più un euro allo sblocco) è in particolare la Napoli borghese, assieme a giovani e turisti. Non è invece un mistero che il trasporto green sia una delle fonti di occupazione più rilevanti tra quelle di nuova generazione, specialmente dopo l’attenzione alle tematiche ambientali suscitata dall’avvento del Covid. Il trasporto elettrico ecosostenibile, insomma, prende quota con facilità in una Napoli in cui il trasporto pubblico tradizionale arranca cronicamente: «Helbiz ha portato a Napoli venti assunzioni fisse, tutti dipendenti dell’azienda, tra operatori e city manager - aggiunge Mammì - Il deposito dei mezzi si trova nella zona di Agnano, ed è tra più efficienti a livello nazionale. Napoli è prima in Italia per minor numero di atti vandalici: il tasso di incidentalità sul totale dei trip è sotto lo 0,5%. Registriamo insomma tra i due e quattro monopattini vandalizzati al mese, su 900. Anche per tempo di utilizzo di corsa e per chilometri percorsi, Napoli è tra le prime cinque città delle 23 in cui siamo presenti in Italia: a Napoli abbiamo decine di migliaia di utenti. La micromobilità è un servizio flessibile, che si adatta al tessuto urbano in cui viene utilizzato. Le piste ciclabili e i parcheggi virtuali dei monopattini, in ogni caso, sono essenziali per la nostra attività».