Una discarica a cielo aperto che nel corso degli ultimi 12 anni è stata anche “privatizzata” da chi – attraverso barriere e cancelli – ha deciso di appropriarsene sottraendola al quartiere. Questa, in breve, la storia delle scale “paradiso” di Montesanto. Una vicenda di spreco di energie e di denaro che nel 2008, raggiunse una cifra di circa 2 milioni di euro per un impianto mai andato in funzione. Una installazione “ferma al palo” come il progetto per il suo recupero (ideato da regione e comune) naufragato tre anni fa.
«È vergognoso vedere – afferma l’assessore alle infrastrutture della II Municipalità Marcello Cadavero – come queste scale siano state abbandonate al degrado. Da paradiso a inferno, in pochi anni dall’inaugurazione. Inoltre c’è da precisare che anche il collaudo è scaduto ed ora – semmai si vorranno mettere in funzione – bisognerà iniziare da capo. Questo è un vero fallimento per un quartiere che da tempo chiede rispetto e decoro».
Una sconfitta per le amministrazioni e per la cittadinanza insomma. Un simbolo di sviluppo trasformato in emblema del degrado.
«Vogliamo fare un appello al presidente della regione De Luca – concludono le consigliere della II Municipalità Bianca Verde e Angela Parlato – affinchè prenda in carico questa situazione. Montesanto ha bisogno di luoghi decorosi e di infrastrutture funzionali. Le scale “paradiso” non possono rimanere in queste condizioni. I cittadini, e noi come loro amministratori, chiedono interventi mirati a risolvere questa situazione che da troppi anni è messa in secondo piano, nonostante sia sotto gli occhi di tutti».