Quarantenne morta a Napoli dopo il sushi, la famiglia: nessuna accusa al locale

Rossella deceduta il giorno del compleanno

Sushi
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di Gennaro Di Biase
Giovedì 16 Febbraio 2023, 08:21 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 19:09
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Si svolgerà in queste ore, probabilmente oggi, dopo pranzo, l'autopsia sul corpo di Rossella Di Fuorti, la 40enne mamma di due bimbi di sette e cinque anni morta lo scorso 9 febbraio dopo aver consumato un pranzo a base di sushi e cucina asiatica in un all you can eat della periferia occidentale di Napoli.

Intanto Angelo Di Fuorti, fratello di Rossella, rompe il doloroso silenzio e parla attraverso gli avvocati Angelo e Sergio Pisani che rappresentano i cari della donna morta precocemente meno di dieci giorni fa: «A nome di tutta la famiglia - spiegano i legali - il fratello della vittima intende sottolineare che "l'intenzione non è mai stata quella di accusare il ristorante.

Ma nel ricostruire le tappe della giornata del 9 febbraio è spuntato fuori questo pasto a base di sushi. Chiediamo solo che sia fatta luce sulle reali cause della morte della nostra amata Rossella"». Uno choc improvviso e lancinante, che ha coinvolto anche il quartiere della famiglia Di Fuorti e suscitato reazioni a sostegno del pesce crudo da parte di ristoratori che puntano sulla cucina asiatica di qualità.



La Procura indaga per omicidio colposo e ha aperto un fascicolo contro ignoti. Stamattina la famiglia di Rossella - che è morta in casa a Soccavo, circa un'ora dopo il pasto, mentre festeggiava il suo compleanno - è stata convocata in Tribunale dal pm sostituto procuratore Giuliana Giuliano. Dopo il conferimento dell'incarico peritale, «si potrebbe procedere già con l'autopsia dopo pranzo, o al massimo domani», aggiungono i Pisani. In ogni caso, come sottolineano ancora i legali, «da quanto ci risulta finora, Rossella non soffriva di allergie, ma anche questo sarà oggetto di accertamento».

Le analisi sul corpo della giovane mamma saranno cruciali per stabilire eventuali nessi di causa ed effetto tra la tragedia avvenuta nel giro di circa un'ora dopo una crisi di vomito per «infarto del miocardio», come da referto del 118, i cui sanitari erano intervenuti per i soccorsi e il pasto consumato dalla donna (morta in casa) nel giorno del suo compleanno. In pratica, se nel pesce crudo o negli altri alimenti prelevati dalle forze dell'ordine verrà riscontrata la stessa carica batterica che risulterà dalle analisi sulla salma di Rossella, il nesso tra la morte e la cucina asiatica dovrà essere oggetto di ulteriori approfondimenti. Nel novembre del 2021 perse la vita Luca Piscopo, 15 anni (anche lui di Soccavo), morto dopo il sushi low-cost consumato in un locale asiatico all you can eat del Vomero (che da allora non ha mai più rialzato la saracinesca). In quel caso, come accertato dall'autopsia, il ragazzo era stato colpito da una miocardite provocata dalla salmonella. Nel caso di Rossella resta invece ancora tutto da verificare.

L'altro fronte delle indagini riguarda proprio la campionatura effettuata nei giorni scorsi, a ridosso della tragedia, dai Nas di Napoli guidati dal comandante Alessandro Cisternino e dalla Asl Napoli 1 centro. Come spiegato al Mattino dallo stesso comando del nucleo antisofisticazione, nell'ambito dei controlli sono stati «prelevati tutti i cibi presenti nel ristorante. Le campionature sono funzionali dagli esiti delle analisi di laboratorio, che dovrebbero essere pronte entro la fine della prossima settimana, a seconda dei tempi dell'Istituto Zooprofilattico, e al netto di ulteriori accertamenti eventualmente disposti dalla Procura». Un eventuale nesso di causa-effetto tra la morte di Rossella e il cibo ingerito sarà valutato dai giudici attraverso le basi fornite da questo riscontro scientifico. Altre indagini sono state portate avanti anche sull'abbattitore del locale della periferia occidentale, che per adesso - va precisato - non è ufficialmente sotto accusa (e che nel weekend appena trascorso era stato chiuso dai Nas per motivazioni legate a «situazioni igienico-sanitarie indipendenti dalla campionatura»). Giova però ricordare che, nel caso in cui si serva pesce crudo ai clienti, la temperatura dell'abbattitore deve essere tenuta abbondantemente sotto lo zero per garantire la qualità dei cibi. La verità sulla tragedia che ha colpito la famiglia Di Fuorti, in ogni caso, si avvicina ogni ora di più.
 

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