«Taglio cesareo rinviato, a Napoli muore neonato». I medici: colpa di un'infezione

«Taglio cesareo rinviato, a Napoli muore neonato». I medici: colpa di un'infezione
Venerdì 25 Agosto 2017, 10:37 - Ultimo agg. 18:23
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«A distanza di poche ore dalla morte del bambino nell’ospedale di Castellammare di Stabia, un’altra giovane coppia deve fare i conti con il dolore atroce della morte del figlio che, stando alla denuncia, sarebbe stata causata da una gestione sbagliata del parto nella clinica Villa Betania di Ponticelli a Napoli». A darne notizia il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, raccontando che «se i fatti fossero confermati dalle prime indagini, i responsabili della clinica, convenzionata con il servizio sanitario pubblico, dovrebbero sospendere immediatamente i protagonisti di questa vicenda e valutare l’ipotesi del licenziamento immediato per evitare il rischio di altri casi simili». Secondo i vertici di Villa Betania, però, la morte sarebbe stata causata da una infezione neonatale e non dovuta a una negligenza durante il parto. «Corretto l’operato dei medici». Sarà l'inchiesta a chiarire. Disposta l’autopsia, ma non ancora effettuata.

La famiglia ha presentato denuncia. «Hanno fatto partorire mia moglie dopo 16 ore dalla rottura dalle acque e a distanza di quasi tre ore dall’aumento della febbre fino a 40° per un’infezione del liquido amniocentico che era ormai compromesso» ha raccontato Nicola M., il padre del bimbo, che s’è rivolto al consigliere Borrelli per rendere noto quanto è successo, sostenendo che «il bimbo non era nella posizione giusta per nascere, ma l’ostetrica continuava a insistere per il parto naturale fino a quando è arrivato un medico anziano che ha cominciato a gridare chiedendo un taglio cesareo immediato».

«Purtroppo, però, il taglio cesareo non è servito perché il bimbo, a distanza di tre ore, è morto» ha aggiunto Borrelli per il quale «va fatta la massima chiarezza sulla vicenda per dare giustizia al bimbo e ai suoi genitori e qualora, una volta accertate le responsabilità, non saranno prese le decisioni dovute, chiederò di valutare la sospensione o la
revoca della convenzione con il servizio sanitario regionale
».

In riferimento al decesso, avvenuto il 22 agosto 2017, la direzione precisa invece che
«sono in corso le indagini predisposte dalla magistratura e non è stato mai effettuato il parto cesareo alla partoriente. I medici e la dirigenza dell’ospedale evangelico Betania restano in fiduciosa attesa dei riscontri medico-legali convinti della correttezza del loro operato. Si ribadisce la vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore».                        

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