Napoli, choc in via Petrarca: ingegnere si accascia su una panchina e muore

Napoli, choc in via Petrarca: ingegnere si accascia su una panchina e muore
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 16 Agosto 2021, 23:53 - Ultimo agg. 18 Agosto, 06:27
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Se n’è andato da solo, nel giorno di Ferragosto. È morto su una panchina di via Petrarca, a pochi passi dalla casa dove abitava. «Scendo a fare due passi, vado a raggiungere mamma al bar», aveva detto ai familiari uscendo per cercare una boccata d’aria nella torrida domenica che vedeva svuotarsi la città nel giorno più lungo dell’anno, quello dedicato al divertimento fugace fatto di tuffi e braciate con gli amici. Poi, all’improvviso, si è sentito male: forse un capogiro, forse una stretta alla gola, di quelle che toglie improvvisamente il respiro.
Il corpo senza vita di Luca Isidoro Stasi, 63enne nativo di Levico Terme ma napoletano d’adozione, persona conosciuta e stimata da tanti residenti di Posillipo, è stato scoperto intorno alle 17,30 da un passante. Inutili tutti i tentativi di soccorso: il cuore dell’uomo aveva cessato di battere già da tempo. Nessuno, al di fuori della persona che si è accorto della tragedia, nessuno tra gli sparuti automobilisti che sfrecciavano distratti lungo via Petrarca, s’era accorto di nulla.


E ad aggiungere dolore al dolore, strazio allo strazio, la fatale coincidenza dettata dal fatto che per Luca Stasi questa domenica di ferragosto 2021 coincideva con il suo compleanno. L’uomo era infatti nato nel Comune del Trentino il 15 agosto del 1958.
Il passante ha subito lanciato l’allarme, e sul posto in breve sono giunte le Volanti del commissariato di Posillipo, guidato dalla dirigente Ludovica Carpino. Ma era ormai troppo tardi. Nulla da fare, gli agenti hanno constatato che l’uomo era ormai deceduto, e dopo averlo coperto con un telo hanno avviato le procedure di rito, notiziando il pubblico ministero di turno in Procura. Il magistrato - Fabio De Cristofaro - ha disposto il sequestro della salma, e probabilmente in queste ore si deciderà di disporre l’autopsia, sebbene dal referto del medico intervenuto sul posto si legga che Stasi sarebbe morto per cause naturali.

Un atto dovuto per legge.

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All’arrivo delle forze dell’ordine intorno alla panchina dove giaceva il corpo senza vita del 63enne si è formato poi un capannello di curiosi. E, poco dopo, sul posto sono giunti anche i familiari della vittima: per loro il drammatico passaggio del riconoscimento della salma.
E così ieri mattina Posillipo si è risvegliata con la notizia della scomparsa di un uomo che in tanti conoscevano, sempre gentile e sorridente - così lo descrive chi lo conosceva e lo incontrava in strada. Una vicenda dolorosa e tragica, consumata nel giorno di Ferragosto. Ingegnere, sposato e padre di due figli, sportivo appassionato di tennis (che praticava regolarmente), non soffriva di particolari patologie.
 

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