Napoli: travolti da un motociclista a Forcella, caccia al branco che ha coperto la fuga del “pirata”

Napoli: travolti da un motociclista a Forcella, caccia al branco che ha coperto la fuga del “pirata”
di Melina Chiapparino
Mercoledì 18 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 19 Maggio, 08:32
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Una moto sfreccia a tutta velocità nel cuore di Forcella, a Napoli, travolgendo un turista argentino ed una 42enne cilena. La corsa sfrenata della due ruote finisce con lo schianto dell’enduro contro il tavolino di uno dei ristoranti di via Tribunali e la fuga del centauro che, dopo una manciata di minuti, torna in strada per riappropriarsi del mezzo e scappare nuovamente. L’investimento è avvenuto domenica scorsa, intorno alle 22 ma a distanza di 48 ore dall’inizio delle indagini della polizia municipale in sinergia con la Squadra Mobile della Questura partenopea, molti altri tasselli sono stati aggiunti per ricostruire quanto accaduto e, soprattutto, per rintracciare il responsabile dell’investimento. L’episodio, ancora più grave per il fatto che un gruppo di persone ha cacciato via chi stava impedendo al centauro di riappropriarsi della moto, è stato al centro dell’appello lanciato dal senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto che ha chiesto di «schierarsi con la donna investita» definendo l’accaduto come «l’ennesimo incendio criminale appiccato dalle nuove leve della camorra nel cuore antico della città». 

Le due vittime, travolte dal centauro, sono ricoverate con prognosi importanti ma, fortunatamente, non rischiano la vita. Il turista 33enne, di origini argentine, è in cura all’ospedale del Mare per numerosi politraumi e la frattura del naso mentre, ancora più critica, è stata la prognosi per la 42enne cilena. La donna, compagna del titolare del ristorante “Cala la pasta”, davanti al quale si trovava quando la moto ha perso il controllo, è stata assistita inizialmente all’ospedale Vecchio Pellegrini.

Nel presidio della Pignasecca i sanitari le hanno prestato le prime cure, stabilizzandone le condizioni in vista del trasferimento al Trauma Center dell’ospedale Cardarelli dove è attualmente ricoverata in prognosi riservata per la gravità dei politraumi riportati in tutto il corpo.  

Dopo il sopralluogo della sezione Infortunistica Stradale della polizia municipale di Napoli, eseguito la sera dell’investimento, è stato realizzato primo identikit del centauro e della sua moto, informazioni su cui vige il massimo riserbo. Molto probabilmente, secondo le ricostruzioni dei poliziotti municipali dell’Infortunistica stradale comandati da Antonio Murano, il fuggitivo, accusato dei reati di lesioni stradali e omissione di soccorso, viaggiava da solo a bordo di un mezzo senza targa e sprovvisto di casco. Il secondo livello investigativo su cui si stanno concentrando gli uomini guidati da Alfredo Fabbrocini, capo della Squadra Mobile, riguarda l’identificazione di un gruppetto di persone e l’esclusione dell’ipotesi di una stesa, in pratica non si trattava di un centauro intenzionato a sparare colpi di pistola a mezz’aria per marcare il territorio. I poliziotti sono sulle tracce del gruppetto di uomini che avrebbe facilitato il recupero della moto e la fuga del centauro, cacciando via a colpi di minacce e spintoni, gli amici del turista argentino e altre persone che, ritrovandosi accerchiate, non sono riusciti a trattenere il motociclista e sono state costrette a cedere alle intimidazioni. 

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«La Napoli onesta, quella che combatte la camorra deve schierarsi con Raffaele e la sua compagna, che lotta tra la vita e la morte, perché investita da una moto lanciata a forte velocità, forse per una stesa, una dimostrazione di forza dei nuovi padroni del Rione Forcella». Comincia con queste parole l’appello di Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo Misto che, rivolgendosi al titolare del ristorante “Cala la pasta” ha invitato tutta la cittadinanza a sostenerlo, sabato 21 maggio alle ore 13, per «rialzare le saracinesche». «Non è più tollerabile che nel cuore di Napoli, terza città d’Italia, con i vicoli e le piazze affollate di turisti, accadano episodi del genere che portano le lancette del tempo indietro di anni» ha tuonato Ruotolo appellandosi «alla magistratura, alle forze dell’ordine, all’amministrazione comunale: occorre fare presto. Napoli dice no alla violenza, no alla cultura camorrista». 

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