Napoli: scooter bruciati in via Tasso, un meccanico denunciò gli estorsori

L'innesco del rogo è stato ripreso dalle telecamere di un negozio della zona

Le carcasse dei motorini bruciati
Le carcasse dei motorini bruciati
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 6 Marzo 2023, 23:59 - Ultimo agg. 8 Marzo, 07:25
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Dunque, è accaduto tutto intorno alle tre del mattino, minuto più, minuto meno. Fiamme, fumo e paura. E scooter distrutti. Quindici carcasse di scooter anneriti dalle fiamme, odore acre dalle prime ore dell’alba, la scena è brutta: siamo in via Tasso, all’altezza delle scalette di Calata San Francesco, zona borghese scandita da viste mozzafiato e edifici signorili. Le fiamme si propagano in fretta, probabilmente a partire da un solo innesco.

Tutti i motorini vanno in fumo, come se fossero cerini o candele, come se fossero delle costruzioni di cartone in una giornata di scirocco. Sono stati divorati dalle fiamme, nonostante la pioggia battente della scorsa notte, nonostante l’umidità e anche a dispetto del materiale in ferro o in acciaio che componeva gli scooter. Non è la prima notte di roghi a Napoli. Ormai sta diventando un appuntamento fisso della cronaca cittadina, quello dei roghi nel corso del fine settimana.

Accade sempre più spesso, a Napoli e nei comuni dell’hinterland, al centro come in periferia: è sempre più frequente assistere alla distruzione di motorini e auto parcheggiati in strada, per motivi non sempre collegati. 

Rimaniamo in via Tasso, sotto la volta di un edificio che dà sul golfo di Napoli e che presenta ancora le tracce di annerimento sulla parete interna. Di chi erano quegli scooter? In gran parte, si trattava di mezzi appoggiati sul ciglio del marciapiede da un po’ di tempo da parte di meccanici e carrozzieri dell’area collinare. Da quei mezzi venivano spesso recuperati pezzi di ricambio per effetturare riparazioni su scooter nuovi, mentre in altri casi venivano restaurati e rimessi sul mercato. Indagini in corso, si battono piste diverse. Quella del dispetto nei confronti degli esercenti che sono abituati a lasciare per mesi gli scooter sul ciglio di una strada stretta e spesso trafficata. Ma anche quella estorsiva, alla luce di un retroscena conosciuto da queste parti: uno dei meccanici della zona, qualche anno fa, denunciò richieste estorsive, puntando decisamente l’indice contro la strategia “porta a porta” di alcuni boss emergenti che avevano preso di mira un pezzo di città, al confine tra Chiaia e Vomero.

Qualcuno ha appiccato il fuoco ed è scappato? Qualcuno ha creato un innesco con del liquido infiammabile? Verifiche in corso, anche alla luce di quanto emerge dalla visione di un filmato ricavato da un negozio della zona: si vede il sellino di uno scooter prendere fuoco. Il resto è un maxirogo. Inevitabile una domanda: si è trattato di un sigaro gettato in modo incauto alle tre di notte, da qualcuno che abita nei dintorni? Ipotesi abbastanza remota, ma non impossibile. Più facile invece pensare a uno sfregio a colpi di benzina, magari cosparsa nel corso della notte, prima dell’accensione. Ipotesi al vaglio, in un fascicolo destinato comunque ad alcuni approfondimenti. 

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Come è noto, in questa storia dei mezzi in fiamme, c’è una indagine condotta dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, che da mesi sta cercando di distinguere i tanti episodi di carcasse annerite per le strade di Napoli. Moda criminale, emulazione, gesto di follia, racket della sosta. C’è un po’ di tutto nelle carte spedite in Procura. Spiega il parlamentare dei Verdi Francesco Borrelli: «Si potrebbe trattare di un rogo innescato da comportamenti incivili ma potrebbe anche essere di origine dolosa visti i tanti episodi criminali di cui è stata protagonista la strada negli ultimi tempi. Abbiamo richiesto alle Autorità di verificare le immagini della videosorveglianza per approfondire bene la questione che dovrà essere chiarita quanto prima», spiega il parlamentare.

Ma non è la prima volta negli ultimi tempi, che la cronaca torna ad occuparsi di episodi gravi avvenuti in questa zona. C’è una sorta di decadenza di via Tasso, che viene segnalata da residenti e comitati civici. Incendi, attentati (uno dei quali consumato proprio ai danni del parlamentare Borrelli), momenti di tensione e episodi di inciviltà. Andiamo indietro nel tempo, appena di qualche mese: la scorsa estate, all’altezza della clinica internazionale, vennero fatti esplodere petardi e fuochi di artificio. Intere batterie che vennero segnalate fino all’alba da parte di persone che non si erano ancora spostate per le vacanze di agosto. Sempre di notte, la zona è diventata teatro di un altro fenomeno criminale tutto metropolitano: quello delle corse in auto, in una sorta di rally cittadino, nel quale si punta a scalare la collina che collega corso Vittorio Emanuele e il Vomero. Una strada ideale, con tante curve, a forma di circuito in cui consumare le follie notturne in un pezzo di Napoli che, tra roghi sospetti e fiamme incivili, reclama la normalità di un tempo. 

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