Lo scisma della movida napoletana. All’uscita dal lungo tunnel delle restrizioni pandemiche, con l’imminente abolizione del coprifuoco in zona gialla dal 21 giugno, gli imprenditori del by night partenopeo si dividono. Se alcuni di loro hanno organizzato una «notte bianca» in vicoletto Belledonne prevista per domenica (la cui locandina, sottoscritta da quattro bar, gira via social ormai da diversi giorni), altri locali – per ora sedici, tutti sparsi tra via Aniello Falcone e la stessa zona dei baretti di Chiaia – non solo non aderiscono all’iniziativa, ma stanno per ufficializzare il progetto di un auto-coprifuoco che preveda la «chiusura all’una di notte da lunedì al giovedì, e alle 2 dal venerdì alla domenica».
La pandemia non ha trasformato abitudini ed esigenze di tutti, ma di tanti sì. E in questo senso ha profondamente mutato la geografia e le tendenze del divertimento cittadino. Lo scisma della movida, infatti, non riguarda i soli gestori di bar e locali, ma anche i clienti. Basta uscire di sera per accorgersene: dal Vomero a via Aniello Falcone, dal centro storico a Chiaia, i target di avventori si sono decisamente spaccati. La mappa del tempo libero si è enormemente frammentata rispetto al 2019: i locali della deregulation più «affollati» ai Quartieri Spagnoli, nella piazza che ha sfidato il coprifuoco (San Giovanni Maggiore Pignatelli), ai Decumani o in zona via Morghen-piazza Fuga sono frequentati ora per lo più da soli under 30 e under 20. Escludendo i casi più estremi delle risse andate in scena lo scorso weekend, i giovanissimi, insomma, provano a recuperare il divertimento perduto. La clientela più matura opta per una movida più «distanziata».
La Campania è prevista in «bianco» dal 21 giugno, e la notte sarà dunque dello stesso colore: questo il gioco di parole che ha animato lo slogan dell’iniziativa nel cuore di Chiaia. «Notte Bianca, Vicoletto Belledonne – recita infatti la locandina dell’evento – Countdown di mezzanotte di domenica 20 giugno. Artisti e sorprese». Senza più il coprifuoco, di fatto, non è più vietato stare in strada di notte. «Hanno organizzato una festa – avvertono però dal Comitato Chiaia Viva e Vivibile – Ma la musica in strada non può sentirsi dopo quell’ora all’esterno dei locali. E distanziamento e mascherine sono richieste anche in zona bianca». Lo scontro, insomma, sembra partire dal Covid ma mettere in discussione la «vocazione» dei vicoli di Chiaia e la stessa natura della movida in zona, già geograficamente divisa tra vicoletto Belledonne (frequentato per lo più da teen-ager) e quella più «lounge» di via Bisignano.
È in questo scenario che arriva la contromossa degli altri gestori: «Stiamo lavorando al progetto della chiusura anticipata – spiega Aldo Maccaroni, presidente del Comitato Chiaia Night-Baretti Falcone – I nomi dei locali che aderiranno a questa iniziativa saranno ufficializzati nelle prossime ore, ma stiamo raccogliendo adesioni sia da Chiaia sia da via Aniello Falcone (con 4 su 5 locali favorevoli). Il numero di imprenditori coinvolti raggiunge al momento i 16 bar, contando entrambe le location. Questa decisione intende creare un clima distensivo e di collaborazione con residenti e forze dell’ordine. Dopo l’esperienza del Covid ci siamo resi conto che la chiusura anticipata ha in parte regolarizzato e normalizzato i flussi di clientela, allontanando dalle nostre attività i soggetti più “scalmanati”, da cui intendiamo prendere le distanze».