Napoli, in piazza contro la movida selvaggia: «Nessun dorma, coro e tenori di notte a casa del sindaco»

Napoli, in piazza contro la movida selvaggia: «Nessun dorma, coro e tenori di notte a casa del sindaco»
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 21 Ottobre 2017, 08:32 - Ultimo agg. 10:05
2 Minuti di Lettura

Nessun dorma. A cominciare dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Alle cinque della sera, quando il sole non è ancora tramontato, nella Sala Valeriano di piazza del Gesù si raduna il popolo dei comitati per la quiete pubblica. Centocinquanta persone: i residenti delle zone cittadine che maggiormente soffrono degli effetti del by night. «Ci vorrebbe Pavarotti, un’ugola “pesante”», invoca uno degli organizzatori della riunione. Ma va bene anche un tenore leggero, o anche due, o - meglio ancora - un coro. E, alla fine, questo delibera l’assemblea: «Diamoci appuntamento al Vomero, sotto l’abitazione del sindaco, e facciamogli sentire che cosa significa all’una di notte non riuscire a prender sonno...».

 
 

L’assemblea si riunisce in un clima che appare sin dall’inizio surreale. Perché da piazza del Gesù rimbombano a tutti decibel le note del concerto organizzato (e regolarmente autorizzato) di una band che protesta contro la riunione dei ministri del G7 di Ischia. La voce dei vari protagonisti della protesta contro le notti bianche che da Chiaia al Vomero, da piazza San Domenico Maggiore a Bagnoli tolgono il sonno e la quiete ai residenti viene coperta dal fragore di chitarre elettriche, batterie e sassofoni. Nella sala al piano terra dell’edificio del liceo Genovesi ci sono almeno 15 comitati di residenti che da tempo invocano il rispetto delle regole. A nome di tutti parla l’avvocato Gennaro Esposito, che presiede il Comitato per la Quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina. «Noi tutti - arringa il professionista - dobbiamo trasformarci in “apostoli della vivibilità”. Abbiamo bisogno di altri sostegni, di nuovi portavoce della vivibilità». In sala anche tanti giovani: studenti che abitano nelle aree della «movida» e che rivendicano il diritto al sonno e allo studio.

Continua a leggere sul Mattino Digital

© RIPRODUZIONE RISERVATA