Coltelli e tirapugni, branco in azione a Napoli: «Mio figlio, 15 anni, ferito dai teppisti»

Coltelli e tirapugni, branco in azione a Napoli: «Mio figlio, 15 anni, ferito dai teppisti»
di Elena Romanazzi
Lunedì 7 Marzo 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:07
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La mamma del 15enne, Sofia, è ancora sotto choc. Non si aspettava che una normale uscita di suo figlio con gli amici si trasformasse in una serata da incubo. A lui è andata bene, contusione al volto e le labbra gonfie. Ma ad uno dei suoi tre amici, Michele, è andata peggio. Diciassette punti di sutura, è salvo per miracolo perché il tirapugni lo ha colpito alla tempia. Notte di movida selvaggia. Il luogo è sempre lo stesso, a pochi passi dall’Università Orientale. Pochi controlli e branchi di ragazzini senza regole pronti a colpire chiunque per nulla. 

Sofia, ma anche il figlio sono profondamente spaventati. La telefonata e la richiesta di aiuto da parte del figlio Alessio è arrivata poco prima delle 22. «Venitemi a prendere ci hanno aggredito». «Lui - racconta Sofia - è riuscito a divincolarsi ma non è voluto andare in ospedale era terrorizzato». In venti contro tre. «Mio figlio - racconta - insieme a tre suoi amici sabato sera avevano deciso di andare a passeggiare per via Toledo soffermandosi nella zona dell’Università Orientale dove c’è un baretto con la musica ad alto volume che fa ballare i ragazzi per strada. Essendo un ambiente non noto erano ad una 40 metri di distanza poggiati su un muretto a parlottare. Improvvisamente un ragazzo con aria di sfida si avvicina a loro chiedendo perché lo guardavano e da lì...un putiferio». Un gruppo di una ventina di ragazzi - aggiunge la mamma del ragazzo - armati di tirapugni e coltellini li hanno aggrediti. Mio figlio è riuscito a scappare ed ha una contusione al naso che si è gonfiato e alle labbra che all’interno sono lacerate. Ma gli amici sfortunatamente sono caduti per terra e hanno avuto la peggio. Uno di loro è finito al pronto soccorso all’ospedale San Paolo ed ha avuto 17 punti di sutura al volto e i medici hanno detto che è salvo per miracolo perché il tirapugni lo ha preso nella tempia, ma fortunatamente non sulla vena.

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È stata esposta denuncia al drappello ospedaliero della Polizia che fa capo al commissariato di Bagnoli nella speranza che ci siano telecamere che possano fare risalire agli accadimenti.

Purtroppo non c’era polizia e non è mai arrivato nessuno. Per le strade non c’è nessun tipo di controllo eppure li, proprio a Via Toledo, il sabato sera ci sono centinaia di ragazzi. La mamma del giovane Alessio si è rivolta a Borrelli nella speranza che questi episodi non accadano più. «Mi auguro - racconta la donna - che non ci sia più nessun bravo ragazzo a subire questa violenza gratuita e senza scrupoli da queste gang di ragazzi che escono da casa con l’intento di fare male a bravi ragazzi come mio figlio e i suoi amici». Il ragazzo è ancora spaventato. «Spero - spiega Sofia - che si riprenda che voglia tornare ad uscire per socializzare, hanno già patito tanto i nostri figli con il lockdown, ma non ci può essere questa violenza e nessun controllo. I nostri figli vanno tutelati. Erano solo le 10 di sera». 

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«Purtroppo ogni weekend siamo costretti a fare il bollettino di guerra. Episodi del genere sono ormai all’ordine del giorno, con i luoghi della movida in balia di violenza e follia». Questi ragazzi - aggiunge Borrelli - scendono di casa con il solo obiettivo di far danni, e attaccare briga. Serve un freno, serve un presidio costante delle forze dell’ordine nei luoghi della movida. Addirittura ci hanno segnalato, con un filmato, che i ragazzini si divertono ad arrampicarsi sulle impalcature dei lavori in corso negli edifici. Ci auguriamo che, dopo la denuncia di questa mamma, le forze dell’ordine acciuffino i responsabili e li puniscano a dovere. Basta tolleranza, serve il pugno duro. Ma di branchi senza regole che conoscono come unico divertimento la violenza ce ne sono fin troppi. E non sempre vengono identificati e denunciati.

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