Occhi verdi, lucidi e puri come solo quelli dei bambini sanno essere. Sono gli occhi della piccola Noemi Staiano che in piazza Nazionale due anni fa, proprio dove ora c'è il suo murales, venne colpita casualmente durante una sparatoria. Un episodio rimasto impresso nella mente della bambina che oggi, insieme ai genitori, è tornata lì per firmare l'opera che ritrae il suo sguardo. Una rappresentazione – voluta per simboleggiare il riscatto napoletano – realizzata dagli artisti Giulia Salamone Noeyes, e Vittorio Valiante, con l'organizzazione di Inward – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana.
«Noemi ha paura di tornare qui – ricorda la madre Tania Esposito – perchè ricorda quello che è accaduto. Non è facile spiegare ad una bambina come mai ha dovuto sopportare quelle sofferenze e perchè è accaduto quell'incubo. Ancora oggi siamo sconvolti ma tornare qui è stato importate. Lo è stato soprattutto perchè questa piazza è nostra e non della criminalità organizzata. Con questo murales vogliamo gridare proprio questo e cioè che Napoli non può restare in silenzio. Bisogna reagire e bisogna farlo tutti insieme, in maniera pacifica ma convinta. Adesso continuiamo a chiedere giustizia per Noemi e per tutti i bambini a cui è stata sottratta l'infanzia».
Un appello, quello di Tania, a cui si unisce anche il prefetto di Napoli Marco Valentini che stamane era presente all'inaugurazione insieme al questore Alessandro Giuliano, al presidente della commissione Nazionale Antimafia Nicola Morra e dell'assessore ai giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente.
Quello che è successo qui due anni fa – afferma il prefetto Valentini – è qualcosa di aberrante, ma questa piazza oggi ci da fiducia.