Napoli si sveglia avvolta dalla nebbia fitta: ecco il motivo

Napoli si sveglia avvolta dalla nebbia fitta: ecco il motivo
di Mariagiovanna Capone
Giovedì 25 Febbraio 2021, 08:04 - Ultimo agg. 13:49
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Napoli si è svegliata avvolta da una fitta nebbia. Un fenomeno raro sebbene non inusuale, poiché più volte durante l'anno la cartolina del golfo e del Vesuvio si può velare a causa dell'inversione termica. In tal caso siamo di fronte a una «nebbia da avvezione», tipiche delle zone costiere, che si innescano quando l'aria mite e umida passa orizzontalmente al di sopra di una superficie più fredda, o allo scorrimento di aria fredda sopra una più umida. La durata è assai esigua, si dissolve infatti non appena il sole comincia a scaldare l'aria. E ieri solo i più mattinieri hanno potuto ammirare la costa offuscata dalla nebbia, uno spettacolo insolito ben visibile dalla costa di Pozzuoli, Ischia, Procida, per poi diradarsi verso le pendici del Vesuvio.

 


Un esempio di questo tipo di nebbia è quella di mare, poiché i mari e gli oceani non emettono calore come il terreno e non si raffreddano mai abbastanza rapidamente per formare nebbia da irraggiamento. L'aria calda marittima invade durante le ore notturne la terraferma più fredda, venendo così a sua volta raffreddata.

Appare al largo quando l'aria mite scorre su acque più fredde attivando condensazione. Un esempio assai famoso e spettacolare è la nebbia che avvolge il ponte di San Francisco. Note anche come «nebbie di mare», non hanno nulla a che vedere con le tipiche nebbie padane della stagione invernale, ma sono un chiaro sintomo dell'arrivo dei primi tepori primaverili.

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A confermare che ieri c'è stata la «nebbia da avvezione» è il Centro funzionale della Protezione civile della Regione Campania che ha spiegato che il fenomeno è dovuto all'inversione termica, ma che l'accumulo di umidità è stato dovuto anche a due fattori che si sono manifestati contestualmente: alta pressione e scarsa ventilazione. La nebbiaha creato non poche difficoltà ai collegamenti marittimi. Sono state infatti soppresse alcune corse di navi e aliscafi, sia in arrivo che in partenza per i porti di Napoli e Pozzuoli; nel porto flegreo una nave in arrivo da Ischia ha atteso quasi un'ora per poter ormeggiare e sbarcare passeggeri e veicoli per l'impossibilità di effettuare le operazioni di ormeggio. Ad Ischia, una nave proveniente da Pozzuoli, dopo aver atteso a lungo che la nebbia diradasse per poter entrare nel porto è stata dirottata per ragioni di sicurezza nel vicino scalo di Casamicciola. Ad accompagnare la nebbia di avvezione, però, ci sono stati due fenomeni che hanno fatto temere un collegamento con il bradisismo flegreo: il tipico odore solfureo (in gran parte acido solfidrico) avvertito fino al Vomero, e una anomala secca della darsena di Pozzuoli.

L'odore persistente e diffuso è dovuto sempre all'inversione termica, «con pressione atmosferica altissima e persistente che schiaccia anche gli inquinanti gassosi e gli impedisce di salire verso l'alto, alta umidità e la giusta direzione della brezza che ha favorito la dispersione fino a vari quartieri di Napoli» spiega Raffaele Viola, responsabile Tecnico dell'Osservatorio Meteorologico della Federico II. La Darsena di Pozzuoli, spesso utilizzata come parametro di riferimento per il bradisismo, negli ultimi giorni è apparsa particolarmente in secca. «In questo caso è colpa solo dell'alta pressione atmosferica, viaggiamo infatti da parecchi giorni intorno ai 1030 hPa (ettoPascal)» precisa Viola. «La superficie del mare funziona come un barometro inverso. Più alta è la pressione, più si abbassa il livello del mare. Per un hPa in più o in meno rispetto alla normalità si hanno variazioni di un centimetro di altezza del livello del mare. La pressione normale è di 1013.25 hPa, essendo più alta ecco che il livello del mare si abbassa di tanti centimetri». Niente fenomeno bradisismico, insomma, ma la primavera in anticipo che è alle porte.

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